
La semplicità è una dote rara che non deve essere confusa, associata con un concetto di qualità meno alta. Perché spesso dietro la semplicità si nasconde l’estensione di quel concetto, semplicemente declinato in altre forme, magari meno appariscenti eppure più funzionale alla dimensione di un’attività sportiva, come di una mobilità innovativa e sostenibile. In questo senso, Hyundai continua la sua corsa accanto a runner e appassionati, attraversando l’Italia con un percorso che unisce sport, innovazione e mobilità elettrica, per regalare al pubblico appuntamenti carichi di adrenalina, emozione e spirito di squadra. E dopo le esperienze positive di Roma, Venezia e Verona questo fine settimana, domenica 23 per la precisione, Hyundai sarà protagonista alla Milano21 Half Marathon. Una sfida doppia, con due tracciati - uno da 10 km e uno da 21,1 km - pensati per continuare a correre insieme verso un futuro di mobilità sempre più consapevole e sostenibile. Per la cronaca, il percorso della Milano21 è un tracciato veloce, spettacolare e ricco di energia, perfetto per chi ama correre in città. Insomma, il palcoscenico ideale per la doppia anima di una partnership interessata a vivere Milano in una maniera sostenibile e a dimensione umana.
Hyundai Inster: facilità e agilità
Chi con la corsa - tra esigenze personali e passione pura -, chi a bordo di una vettura accessibile da tutti i punti di vista come Hyundai Inster. Il city-Suv che colpisce già l’occhio per quel suo design capace di combinare linee morbide e altre decisamente geometriche soprattutto nel posteriore e quello... sguardo disegnato, tra modernità hi-tech e tradizione vagamente “italica”, con gruppi ottici che trasmettono simpatia. E poi stupisce per una quantità di dettagli dove la qualità fa davvero la differenza. Si comincia dall’isolamento acustico con l’abitacolo protetto sia dal rumore esterno che dalle sconnessioni stradali, per poi passare al comfort: al volante Hyundai Inster sembra davvero di un segmento superiore per facilità, agilità, compreso uno sterzo ben calibrato e piuttosto preciso. Il tutto con una qualità percepita ma anche reale che sa di solidità complessiva e qualità costruttiva, nonostante le piccole dimensioni (è lunga 3,82 metri...). Qualità espressa anche nei dettagli dei rivestimenti colorati degli interni che contribuiscono a regalare un’atmosfera piacevole e curata.
Hyundai Bluelink e connettività Apple CarPlay/Android Auto
A completare il benessere a bordo sedili e volante riscaldati e illuminazione ambiente personalizzabile, mentre i portaoggetti e la ricarica wireless per smartphone sono molto comodi, alla stregua del sistema di infotainment con schermo da 10,25”, servizi Hyundai Bluelink e connettività Apple CarPlay/Android Auto. Passando alla mobilità vera e propria, la possibilità di disporre di due versioni di motore/batteria: uno da 97 cv (con batteria da 42 kWh) e uno da 115 cv (con batteria da 49 kWh) regala la libertà di scegliere con un’autonomia che va da 370 ai 518 km a seconda se ciclo combinato WLTP o urbano con la batteria da 49 kWh, che diventano 327 o 473 con quella da 42 kWh. All’apparato tecnologico di Hyundai Inster non poteva mancare un pacchetto ADAS adeguato alla modernità della vettura: dallo Smart Cruise Control (SCC) con Stop&Go e l’Highway Driving Assist (HDA) 1.5.
Il listino
E quanto ad accessibilità, il listino è davvero adeguato visto che va da 24.900 a 29.650 euro. A guardare bene è la fotografia, l’istantanea del prototipo di vettura ideale per una grande città come Milano. Accessibilità economica, design minimalista ma capace di colpire e distinguersi nel magma di vetture sempre di più simili, dimensioni perfette per i complessi parcheggi cittadini, autonomia più che sufficiente per circolare in città senza avere l’ansia da ricarica, tecnologia avanzata, di ultima generazione, comfort complessivo di buon livello: insomma una semplicità di grande qualità, cosa chiedere di più? In fondo ognuno può fare la sua corsa. Più lunga, più corta, a piedi, di corsa, su quattro ruote: l’importante alla fine, resta sempre la dimensione sostenibile, quella capace di lasciare un mondo che a forza di migliorarsi, diventi davvero tale in tutto e per tutto.
