Mazda Cosmo Sport, nel nome del Wankel

Ripercorriamo la storia della nascita di uno dei modelli più significativi della Casa nipponica, nell’anno del suo centenario
Mazda Cosmo Sport, nel nome del Wankel

Era il 1967 quando Mazda lanciava ufficialmente sul mercato uno dei modelli più dirompenti per l’industria automobilistica del tempo: la Cosmo Sport (o 110S, come veniva chiamata al di fuori del Giappone) con motore rotativo. Due posti, linee seducenti, elementi sportivi che ne lasciavano intendere il carattere prestazionale. Un mezzo che ha posto le basi per la tradizione distintiva del brand, che da allora è sinonimo di innovazione tecnica e soluzioni affascinanti e fuori dal coro.

PRESTAZIONI INTERESSANTI PER L’EPOCA

A spingere la Cosmo Sport - prima vettura al mondo ad adottarlo - un motore a doppio rotore (491cc x 2) dalla potenza massima di 110 CV, per una velocità di punta pari a 185 Km/h. Una sportiva capace di coprire i classici 400 metri in appena 16.3 secondi. La sua prima apparizione, in versione prototipo, fu nel 1963, in occasione del Tokyo Motor Show. A guidarla, il presidente di Mazda. Stringere il suo volante era “più come volare, che guidare”.

PROBLEMI INIZIALI

Lo sviluppo del motore rotativo era iniziato nel 1961, e in principio aveva presentato diversi problemi. Il più grave era la comparsa di crepe sulle pareti interne dell'alloggiamento del rotore, note agli ingegneri Mazda come "segni del chiodo del diavolo" e apparivano sempre dopo un certo periodo di funzionamento. In seguito a numerose prove, gli ingegneri risolsero il problema sviluppando guarnizioni in carbonio ad alta resistenza infuse con alluminio: il motore rotativo era pronto per la commercializzazione.

L’INIZIO DI UNA NUOVA ERA 

Anche se ne furono prodotti solo 1.176 esemplari, Cosmo Sport è stato un modello decisivo per Mazda e la sua storia, sancendo definitivamente la sua trasformazione da produttore di autocarri e piccole auto a marchio caratterizzato da un approccio non convenzionale all'ingegneria e al design.
Dopo aver sviluppato il potenziale del motore rotativo per raggiungere livelli di prestazioni equivalenti a motori a pistone molto più grandi e pesanti, Mazda ha poi continuato a produrre quasi 2 milioni di veicoli a motore Wankel, raggiungendo anche un notevole successo nel settore delle competizioni automobilistiche. Ad esempio con la Mazda RX-7 negli eventi IMSA degli anni ’80, fino ad arrivare al maggior successo di Mazda in pista giunto nel 1991, quando una Mazda 787B alimentata da un propulsore a quattro rotori da 2,6 litri e 710 CV, si affermò alla 24 Ore di Le Mans.

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