Storia dei SUV Mazda

L’evoluzione degli Sport Utility Vehicle della Casa giapponese, dalle origini all’elettrica MX-30, passando per la famiglia CX
Storia dei SUV Mazda

Oggi, più che un segmento, quello dei SUV è un fenomeno di massa che si concretizza nella sempre maggiore richiesta, da parte del mercato, di modelli in grado di assecondare le più disparate esigenze. Negli ultimi anni, Mazda ha reagito alla crescente domanda di questo genere di veicoli con una serie di modelli dagli elevati standard in termini di design, prestazioni e tecnologia a bordo, senza timore di affrontare anche la sfida elettrica con la neonata MX-30, primo modello totalmente “a batterie” del brand.

GLI INIZI

Sebbene solo negli ultimi 15 anni la Casa nipponica abbia seriamente investito in questo segmento, il suo approccio al mondo degli Sport Utility Vehicle è ben più risalente, a partire dai robusti veicoli 4x4 e fuoristrada “da lavoro” prodotti in origine. Come ad esempio la Mazda Pathfinder XV-1, un fuoristrada assemblato e venduto esclusivamente in Birmania tra il 1970 e il 1973. Popolare tra i militari e la polizia, era spinto da un motore da 90 CV ed era proposto con un tetto in tela o in versione chiusa a nove posti. Alcuni esemplari circolano ancora oggi sulle strade del Myanmar. Sempre a proposito di veicoli da lavoro, dagli anni '60 in poi, in particolare nel corso dei due decenni successivi, è cresciuta molto anche la produzione di pick-up, mentre è del 1991 la Mazda Proceed Marvie, venduta solo sui mercati asiatici e in Australia: un fuoristrada forte e squadrato, dotato di tre file di sedili.

USA STYLE

Sempre al 1991, risale poi il lancio del Mazda Navajo, fuoristrada dedicato al mercato USA. Fondamentalmente si trattava di una Ford Explorer Sport rinominata, costruita in alcuni stabilimenti del Kentucky. Era un SUV a due porte e quattro ruote motrici e si distingueva dalla sorella Ford per una griglia unica, e per l’utilizzo di ruote e fari diversi. Alimentato da un motore a benzina V6 da 4,0 litri, con cambio automatico a quattro marce o  manuale a cinque marce, ha concluso il suo ciclo di vita nel 1994. Un altro accordo di fornitura OEM, ha visto anche la nascita di una Suzuki Escudo, rinominata e venduta come Mazda Proceed Levante in Giappone, alla fine degli anni '90.

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21° SECOLO

Ma è solo con i primi anni 2000 che Mazda inizia a fare sul serio con l’arrivo del Tribute. Sviluppato congiuntamente con l'allora azionista Ford, il Tribute era basato sulla piattaforma Mazda 626 e costituì anche la base per la Ford Escape (o Maverick, come veniva chiamata in Europa), sebbene avesse sospensioni più sportive rispetto alla Ford.
Negli Stati Uniti e in altri mercati globali, nel 2007 fu lanciata anche la seconda generazione Tribute, ma ormai Mazda era già alle prese con la prima generazione di CX-9, all’esordio proprio in quell’anno: un SUV dall'aspetto sportivo con una linea del tetto ampia, passaruota prominenti e una griglia audace, che condivideva alcune parti meccaniche con i modelli Ford; ma a differenza delle precedenti offerte basate sui partner OEM, questo è stato senza dubbio il primo vero SUV indipendente della Casa giapponese, costruito secondo le sue tipiche linee guida in fatto di design e ingegneria umanocentrica.

GENERAZIONE CX

Lungo più di cinque metri, il CX-9 a sette posti era un grande SUV in stile USA: alimentato da motori a benzina V6, non fu mai destinato alla vendita in Europa. Ma sempre nel 2007 un altro SUV Mazda sbarcava sul mercato: basato sul concept  MX-Crossport, la CX-7 era diversa da qualsiasi veicolo a trazione integrale prodotto in precedenza.

Come il CX-9, era stato progettato da Moray Cullum e, spinto da un motore a benzina MZR turbo da 2,3 litri e 256 CV, era proposto con trazione anteriore e integrale. La mancanza di un motore diesel, proprio quando il diesel stava crescendo in popolarità, inizialmente ne limitò la diffusione; lacuna colmata nel 2009 con l’arrivo del 2,2 litri diesel da 170 CV.

CX-5, AUTENTICA RIVOLUZIONE

Arrivata nel 2012, la CX-5 ha rappresentato un vero e proprio game changer nella produzione SUV di Mazda. È stata la prima auto a presentare la tecnologia Skyactiv e la prima a presentare il design Kodo, oltre alle ultime tecnologie in fatto di motori, telaio e trasmissione. Alimentata da un propulsore diesel Skyactiv-D da 2,2 litri e da un benzina Skyactiv-G da 2,0 litri, la prima serie era proposta sia a trazione integrale che anteriore. Un modello veramente globale, nominato auto giapponese dell'anno nel 2012.

Sostanziali aggiornamenti nel 2014 hanno poi mantenuto il CX-5 al top del segmento, prima che la seconda generazione fosse rivelata al Salone di Los Angeles 2016. Un'auto che si è continuamente evoluta per offrire raffinatezza, qualità degli interni, attrezzature e tecnologia ai vertici, estremamente popolare e sempre più ambiziosa grazie anche agli ultimi aggiornamenti 2020.

CX-3, LA CITY-CROSSOVER

Nel 2015, alla CX-5 si è aggiunta la più piccola Mazda CX-3, condividendo la sua piattaforma con Mazda2. Sue caratteristiche principali, lo stile sportivo, la sensazione premium e la maneggevolezza. Offerta con una scelta di trazione anteriore e integrale, inizialmente era disponibile sia con motori diesel che a benzina, mentre la versione 2020 è proposta con la sola motorizzazione benzina Skyactiv-G da 121 CV e trazione integrale.

Intanto, la seconda generazione di CX-9 è stata lanciata nel 2016 e ha fornito nuovi livelli di raffinatezza, equipaggiamento e qualità premium al SUV di punta di Mazda in Medio Oriente, Australia, Asia, Russia e Nord America, dove solo negli Stati Uniti le vendite hanno superato le 26.000 auto nel 2019 .

Altri prodotti SUV “globali”, non presenti però sul mercato italiano, includono la Mazda CX-8, una versione più lunga a sette posti della CX-5.

CX-30 LA RUBACUORI

Lanciata nel 2019, dopo la Mazda3 è il secondo modello della gamma di nuova generazione dell'azienda e il secondo a presentare l'innovativo motore ad accensione comandata a scintilla Skyactiv-X. Combinando la posizione audace di un SUV con il profilo elegante di una coupé, l'abitacolo, la tecnologia e la qualità del CX-30 stabiliscono nuovi standard per gli sport utility vehicle di Mazda.

Un modello - in Italia posizionato proprio al centro della gamma SUV, tra CX-3 e CX-5 - che sin da subito ha raccolto grandi consensi di pubblico.

MX-30, RIVOLUZIONE ELETTRICA

Ad accompagnare Mazda nel passaggio al suo secondo secolo di vita, c’è infine la MX-30, la prima vettura 100% elettrica della Casa di Hiroshima. Una SUV che reinterpreta i classici canoni della produzione del brand - piacere di guida, sensazioni al volante, design e qualità percepita - arricchendoli di un’ulteriore consapevolezza ecologica: attraverso l’uso di una tecnologia elettrica con scelte nette a favore della riduzione di emissioni lungo tutto il ciclo di vita del prodotto; ma anche attraverso la scelta di materiali che assicurano una migliore sostenibilità ambientale.
Non è un caso, poi, che per questa novità sia stato voluto il prefisso “MX”, che per il brand, a partire dalla MX-81 fino alla MX-5, ha sempre rappresentato la sfida alle convenzioni tecniche al fine di creare nuovi valori. 

Tutta la gamma Mazda: il listino completo

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