Mazda: l’arte giapponese della carta che impreziosisce la MX-30

Un’auto ipertecnologica, come la prima elettrica della Casa nipponica, e la tradizione secolare della carta washi. Scopriamo cos’hanno in comune...
Mazda: l’arte giapponese della carta che impreziosisce la MX-30

Specifichiamolo subito, gli interni della Mazda MX-30 non sono fatti di carta; e neanche sfruttano fibre ad essa affini. Eppure, è lei ad aver giocato un ruolo importantissimo nello sviluppo dei materiali dell'abitacolo della prima elettrica del brand nipponico.
Ma non una carta qualunque. Ciò di cui parliamo oggi è uno dei gioielli più preziosi della produzione artigianale giapponese: la carta washi. Un tradizione vecchia di secoli, depositaria di caratteristiche uniche, che ha ispirato la scelta e la particolare lavorazione dei tessuti utilizzati per l'avveniristica crossover della Casa di Hiroshima. 

L’ORIGINE

Ma cosa significa esattamente Washi? E cos’ha di tanto speciale? “Wa” sta per “tradizione giapponese”, “shi”, invece, è la parola che indica la “carta”. L'origine di questo nome risale alla metà del XIX secolo, ed è nato per distinguerla dalla carta derivata dalla cellulosa e prodotta a macchina, tipica della tradizione occidentale. Il washi, invece, è un materiale totalmente diverso - realizzato artigianalmente a partire da tre piante, k?zo (o gelso), mitsumata e gampi - che vanta una storia millenaria, iniziata nel VII secolo ad opera dei monaci buddisti (circa 600 anni prima che la produzione della carta si sviluppasse in Europa, importata dagli arabi).
Sebbene, oggi, a custodire i segreti di questa lavorazione siano rimaste solo 350 famiglie, la realizzazione a mano della carta washi è talmente importante a livello sociale e culturale in Giappone, che l’UNESCO l’ha dichiarata Patrimonio culturale immateriale dell’umanità.

FORMA D’ARTE CHE ISPIRA

Nonostante, allora, il washi non sia stato usato direttamente sulla MX-30, la sua natura di eccellenza, le caratteristiche uniche che lo contraddistinguono (come le fibre intrecciate e la tipica irregolarità), insieme ai valori di artigianalità insiti nella sua produzione, hanno contribuito ad ispirare, ai designer Mazda, il particolare materiale “traspirante” utilizzato all'interno di questa crossover; affinché lo stesso non avesse una mera finalità decorativa, ma trasmettese un significato più profondo.
Per riuscire ad ottenere tutto questo, numerose sono state le visite ad aziende produttrici di washi durante la fase di progettazione della MX-30. In particolare, a due di esse specializzate in washi sekishu (prodotto solo nella regione Iwami della prefettura di Shimane), variante dalle formidabili caratteristiche di durevolezza, indistruttibilità, e persino impermeabilità.

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I MATERIALI INNOVATIVI DELLA MAZDA MX-30

Allo scopo di esaltare l’anima green della sua crossover elettrica, nella progettazione degli interni, Mazda ha puntato all’utilizzo di materiali, non solo ricercati, ma anche rispettosi dell’ambiente, come il sughero, l’eco-pelle e speciali plastiche riciclabili. Con questo tipo di approccio, la priorità assoluta è stata quella di trovare il miglior punto di incontro possibile tra sostenibilità e comfort. Il sughero, ad esempio, è un prodotto di derivazione naturale a basso impatto ambientale. Per ottenere il materiale, infatti, non vengono abbattuti alberi ma viene solo prelevata la corteccia; e ogni volta che viene raccolto, l’albero assorbe più anidride carbonica per favorire il processo di rigenerazione della corteccia. Si calcola che le querce da sughero regolarmente scortecciate immagazzinino da tre a cinque volte più anidride carbonica rispetto alla norma. Si stima che la quantità di anidride carbonica assorbita dal sughero utilizzato per ogni singola MX-30 prodotta sia pari a circa 1,2 kg.  Un altro interessante materiale utilizzato è la fibra “traspirante” (ispirata al washi) usata per la parte superiore del rivestimento porta. Diversamente dalle precedenti applicazioni in plastica o in pelle, contribuisce a conferire all’interno un senso di ariosità con un tocco di morbidezza, come se il tessuto stesso contenesse aria. Il tessuto è realizzato con bottiglie in PET riciclate. Lo sviluppo di un nuovo metodo per lo stampaggio integrato di fibre tessili e plastiche ha permesso di creare un materiale morbido al tatto  edi grande qualità percepita.

FUTURO CONSAPEVOLE

Oltre a rappresentare un puro concentrato di tecnologia e stile, la crossover giapponese ha le idee piuttosto chiare anche sul significato di “eco-compatibilità”, e si distingue dalle altre proposte “a elettroni” per il particolare concetto di sostenibilità portato avanti, attraverso precise scelte progettuali. Come, ad esempio, quella di un pacco batterie compatto da 35,5 kWh, soluzione che gioca un ruolo importante, sia nella dinamica di utilizzo (incrementando il piacere di guida attraverso maggiore maneggevolezza e agilità favorite dal minor peso), sia nella riduzione delle emissioni di CO2 lungo l’intero arco della sua vita, dalla produzione allo smaltimento. Insomma, la prima auto completamente elettrica di Mazda sfida l’assunto di altri costruttori secondo i quali "più grande è meglio". Che da una prospettiva strettamente ecologica, è un fondamentalmente inesatto. Inoltre, senza fermarsi al solo ambito motoristico, Mazda ha inoltre optato, come detto, per tecnologie e materiali sostenibili a 360°. Tutto questo, insieme alle ottime qualità dinamiche, rende la MX-30 un’elettrica che guarda al futuro... con consapevolezza.

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