Moto: "medio-piccole" all'arrembaggio

In principio, nei primi anni Settanta, furono Honda CB350 Four, Suzuki GT380  e Moto Morini 350. Poi, qualche anno dopo, arrivarono la Yamaha RD 350, la Suzuki Gamma 250, l'Aprilia RS250 e la più tranquilla Suzuki Bandit 400. Stiamo parlando delle moto da 250 ai 400. Un segmento che, in tutti questi anni, non è mai stato ben definito sia dalle Case che dal mercato. Le altre sono "piccole", "medie" o "maxi". Quella che va dai 250 ai 400 una sorta di categoria ibrida, via di mezzo tra le 125 dedicate ai giovanissimi e le 500 prodotte invece per chi di moto ha già qualche esperienza e ama la guida tranquilla. Su questa "terra di nessuno", però, le Case sembrano tornate a puntare molto. I motivi sono sostanzialmente tre e sono (questi si) piuttosto chiari: far tornare la passione per le due ruote ai giovanissimi, oggi più interessati a smartphone e consolle, limitare i costi di produzione utilizzando motori affidabili e già presenti in gamma per contenere (terzo punto) i costi di acquisto del mezzo e quelli di manutenzione da parte del cliente. Una sfida raccolta sia dai costruttori più conosciuti, sia dai più piccoli e sia da quelli quasi "artigianali". Il mercato, stando ai dati, sta premiando la scelta con un segno da parecchi mesi positivo.

 

Alla KTM, che ha in gamma la sportiva RC390 e le naked Duke 200 e 390 (tutte con motori monocilindrici e con prezzi di poco superiori tra i 4.500 e i 5.500 euro) ha risposto la Suzuki con una naked entry level Inazuma (da 4.050 euro): motore bicilindrico da 250 cc e consumi sui 30 km/l. Al Salone di Colonia dei primi di ottobre, Honda ha invece tolto il velo alla CB300R (4,800 euro). E' la sorella "piccola" della CBR da Superbike, ne riprende linea e grafiche e a livello tecnico monta un monocilindrico da 286 cc e ha l'ABS di serie. All'altro Salone internazionale, quello di EICMA andato in scena a novembre, è stata invece la Yamaha a rispondere a tutti con la sua sportiva "mini", la R3. Simile nelle grafiche alla nuova "bomba" R1 presentata da Valentino Rossi, vanta un motore (stavolta bicilindrico) da 321 cc montato su un telaio di derivazione racing. Costa 5.390 euro. Delle quattro "sorelle" giapponesi, molto attiva nel segmento è anche la Kawasaki, che in questi giorni ha affiancato alla sportiva Ninja 300 le due naked Z300 e Z250SL: entrambe dotate di uno stile aggressivo, differiscono per il motore (la prima vanta un bicilindrico da 296, la seconda un monocilindrico), per il telaio di diversa concezione e per il fatto che solo la prima ha l'ABS di serie. Prezzi? Meno di 6.000 per la 300, meno di 5.000 per la 250. 

Anche le altre Case, italiane, europee o asiatiche, sembrano muoversi con decisione e coraggio verso questa direzione: dalla bella artigianale naked Borile B300CR alla scrambler francese Mash Two Fifty, passando per le due scarenate BN301 e BN251 proposte dalla Benelli (sempre più attenta alle medio-piccole cilindrate) per finire alle tre proposte Hyousung GT250 (naked) GT250R (sportiva) e la custom Aquila GV250. A proposito di moto in stile "Easy Rider", da vedere la Keeway Blackster 250 e la Kymco Venox 250. 

 

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