Nuova Vyrus Alyen: la superbike extraterrestre

Appena 20 esemplari per una moto estrema e anticonformista disegnata dal talento di Adrian Morton. Mix esplosivo tra design alieno e motore Ducati
Nuova Vyrus Alyen: la superbike extraterrestre

Quando l'idea di una moto esce dalla matita estrosa di Adrian Morton, il risultato non può che essere fuori dall'ordinario. La nuova Vyrus Alyen non è per tutti: è una creautura estrema, anticonformista e sofisticata, proveniente da un altro modo. La dimensione extraterrestre gli calza a pennello. L'aliena di Vyrus è un'assoluta novità, ma la sorpresa sta all'interno, dove batte un cuore desmodromico

Motore Ducati

Il motore, infatti appositamernte realizzato da Ducati per la Vyrus in 20 unità, è il Superquadro della Panigale 1299, capace di 205 CV di potenza massima e omologato euro 5. Il tutto ingabbiato in un telaio a doppia omega, punto di raccordo tra il forcellone anteriore - sublime esercizio ingegneristico, capace di tenere separate la funzione ammortizzante e quella sterzante -  e il monobraccio (un’articolata “struttura” realizzata interamente in magnesio). Il “corpo” della moto, con funzione portante, in carbonio, è stato sviluppato come una sorta di involucro che integra i serbatoi nelle due pance laterali e il radiatore nella parte centrale superiore.

Sistema di sterzo HWSS

Il particolare sistema di sterzo HWSS (Hydraulic Wired Steering System) sviluppato da Vyrus prevede due cavi in acciaio legati alle estremità del manubrio e collegati rispettivamente ai lati della ruota, sigillati in una speciale guaina con all’interno un fluido viscoso a base di nano particelle, il cui funzionamento, simile a quello di un pistone idraulico, è in grado di mantenere l’assetto assecondando i movimenti della ruota. 

Dotazione di grande livello

La dotazione è di altissimo livello. Ammortizzatore posteriore Push Rod Twin Pivot Vyrus by Öhlins, elettronica evoluta che vanta una raffinata piattaforma inerziale; ma ci sono anche il cambio quickshifter, una sella cucita a mano con elementi in carbonio (l’altezza è a 800 mm da terra) e autentiche chicche come la doppia opzione per i freni: un set di dischi Carbonceramici; oppure dischi Brembo T-drive di 320 mm in versione “pista bassa” derivati dalla SBK, esattamente come la pinza Brembo GP4 RR P4 32/36 CNC Monoblocco. Infine, le ruote Rotobox da 17’’ a 10 razze di soli 5 mm di spessore (dal peso ridottissimo) che calzano gomme Pirelli Diablo Supercorsa nelle misure 120/70 e 200/60.

LA RIVALE

Un mezzo, la Vyrus Alyen, che punta a rubare la scena ad un’altra protagonista hypertech presentata di recente, la Bimota Tesi H2 realizzata in collaborazione con Kawasaki, mix esplosivo tra la supersportiva Ninja H2 e la Bimota TESI. Quindi, forcellone con sistema di sterzata integrato nel mozzo, telaio con struttura ad omega in piastre di alluminio e un potente 4 cilindri in linea sovralimentato con compressore centrifugo di 998 cc, da far tremare l’asfalto; ma anche sospensioni elettroniche Ohlins, alette aerodinamiche e pinze Brembo, senza contare le tantissime componenti in fibra di carbonio che impreziosiscono il progetto.

Che sfida!

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