Vende online capi moto rubati in concessionaria: deferito

I Carabinieri hanno beccato un 48enne di La Spezia che rivendeva su internet materiale tecnico appartenente alla concessionaria in cui lui stesso lavorava
Vende online capi moto rubati in concessionaria: deferito

Aveva rubato alcuni capi d'abbigliamenti tecnico dal valore di 4.000 euro per poi rivenderli a un prezzo più basso sul noto portale d'annunci Subito.it. Individuato dalle forze dell'ordine, un 48enne di La Spezia dipendente di una concessionaria moto di Aulla (provincia di Massa-Carrara) è stato deferito in stato di libertà per ricettazione alla Procura della Repubblica.

Furto da parte di un dipendente

Tutto è cominciato quando la concessionaria ludigiana ha provveduto a redigere l'ordinario inventario del materiale in giacenza in magazzino. Erano infatti assenti 14 indumenti: giacche, pantaloni e abbigliamento tecnico realizzato per i possessori di moto di grossa cilindrata per un valore complessivo di 4.000 euro. Dopo la denuncia, i Carabinieri di Fivizzano e lo staff della concessionaria hanno appurato che non c'erano elementi tali da poter pensare che possa essere avvenuta un'effrazione esterna. Ed ecco che allora i sospetti sono inevitabilmente caduti sui dipendenti.

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Il materiale rubato postato online

I Carabinieri hanno così scoperto un annuncio postato sul noto portale Subito.it dove erano presenti una giacca e un pantalone dal valore di 1.500 euro con tanto di codice a barre, grazie al quale le autorità hanno potuto appurare che gli indumenti provenivano dalla concessionaria in questione. L'annuncio era stato postato da un signore di 48 anni spezzino, che aveva messo in vendita quei capi per un totale di 700 euro.

Ecco com'è stato beccato dai Carabinieri

A quel punto i Carabinieri si sono finti dei clienti interessati all'acquisto, telefonando al rivenditore e organizzando un appuntamento di presenza presso il centro commerciale Decathlon di Santo Stefano di Magra (SP). I militari in borghese si sono fatti consegnare l'abbigliamento con la scusa di verificarne la corrispondenza con quello visto online. Non appena hanno controllato che i codici fossero effettivamente quelli indicati nella denuncia della concessionaria, per il 48enne è scattato il sequestro penale dei capi e anche il deferimento in stato di libertà per il reato di ricettazione.

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