Monopattini sharing per misurare lo smog: la proposta da Torino

Il Club Monopattini ha presentato l’idea al Comune: installare dei sensori per rilevare Pm10, Pm2,5 e CO2 e rendere la città più green
Monopattini sharing per misurare lo smog: la proposta da Torino

I nuovi modelli irrompono sul mercato, gli italiani acquistano, i problemi restano (compresi gli incidenti mortali), ma qualcuno prova a dare una soluzione e a proporre nuove idee. L’ultima proposta arriva dal Club Monopattini Torino direttamente Comune di Torino, che suggerisce di utilizzare i monopattini sharing per misurare il livello di smog in città (un po' come è stato fatto con Voiager 4).

Centraline mobili per rilevare le sostanze inquinanti

Il Club Monopattini Torino è un’associazione nata lo scorso novembre, con già 1350 iscritti, e l’idea presentata al Comune (non sappiamo ancora se diventerà qualcosa di concreto) ha l’obiettivo di rendere il capoluogo piemontese più green, oltre a incentivare la mobilità sostenibile. I monopattini, quindi, verrebbero utilizzati come una sorta di centraline mobili per rilevare le sostanze inquinanti nell’aria e per farlo, dicono dal Club, si dovrebbe posizionare un misuratore di Pm10, Pm2,5 e CO2 all'interno dei monopattini a noleggio per una precisa misurazione della qualità ambientale. Qualora la proposta venisse messa in atto e si rivelasse vincente, niente vieta di installare i sensori anche in eventuali stazioni di ricarica dei mezzi, sparse nella città. “Sarebbe anche un modo - spiegano i rappresentanti del Club Monopattini - per evitare di mandare in giro i furgoni che recuperano i monopattini per ricaricarli, così da ridurre ulteriormente l'inquinamento. Inoltre potrebbero essere utilizzati come panchine, sistemandoli magari alle fermate dei mezzi pubblici, anche quelle in disuso, o nei luoghi di aggregazione. Potrebbero essere posizionati anche dai privati, magari nel cortile di un negozio o di un locale che voglia supportare questo tipo di mobilità”.

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