Quello che stiamo vivendo è un vero passaggio epocale in fatto di mobilità. E se la scelta del governo di Taiwan segue la scia di un processo in atto oramai anche in Europa, di sicuro si tratta di una misura che avrà ripercussioni importanti sui produttori di 2 ruote a motore, considerando la vastità di un mercato locale che conta un parco circolante di 14 milioni di unità per 23 milioni di abitanti. Dal 2040, sarà poi la volta delle auto, mentre, già a partire dal 2030, il trasporto pubblico sarà interamente a propulsione elettrica. Una svolta, quella annunciata da Taiwan, che punta - com'è facile immaginare - ad abbassare il tasso di emissioni dannose nell’aria.
UN PROCESSO DI RADICALE TRASFORMAZIONE che verrà accompagnato da diverse tappe di avvicinamento: alcune di tipo infrastrutturale, a partire dalla creazione di aree e parcheggi dedicati a chi sceglie di muoversi “green”; altre di tipo fiscale, con incentivi sia alle aziende che ai privati per convincerli ad abbandonare i tradizionali motori alimentati a benzina o diesel, in favore di sistemi alternativi… ammesso che “alternativi”, a questo punto, sia ancora un termine che si possa considerare adeguato.