BMW C Evolution: la prova "elettrica"

Dopo la i3 per il mercato auto, la Casa tedesca fa sul serio nell'elettrico anche con le due ruote: 120 km di autonomia, 4 modalità di guida, limitatore di coppia a fare da "controllo di trazione" ma anche ABS di serie, 50.000 km di garanzia e 4 ore per la ricarica completa con una normale presa casalinga. Il C Evolution pesa 265 kg, ha la retromarcia, sarà disponibile dai primi di maggio ad un prezzo di 15.570 euro, che con i recenti ecoincentivi diventano 13.206. L'abbiamo provato a Barcellona, città ultimamente molto sensibile alla mobilità sostenibile. Il risultato? Sorprendente.
BMW C Evolution: la prova "elettrica"

Finora è stato un prototipo ma la sensazione, sin dalle prime immagini ufficiali diffuse mesi fa, era che non sarebbe rimasto tale. La stessa sensazione si era rafforzata in occasione del primo test di "avvicinamento" svolto lo scorso anno e, ancora di più, durante le giornata di EICMA 2013, quando nonostante le numerose anteprime e presentazioni di altri modelli della Casa tedesca, la versione quasi definitiva dello scooter elettrico C Evolution faceva bella mostra di sé in una delle zone più importanti dello stand, circondata da tanti appassionati incuriositi e pronti a scattare foto e a chiedere informazioni agli addetti BMW. Per questo motivo siamo arrivati a Barcellona, teatro della presentazione alla stampa internazionale, con un'ulteriore sensazione in mente: ritrovarci di fronte ad una "pietra miliare" del suo genere. Un mezzo che, come la prima Yamaha R1 per le supersportive o la Ducati Monster per le naked, avrebbe alzato di molto l'asticella di riferimento del segmento. Elettrico, in questo caso. Gli 80 km percorsi affrontando le stradine del Barrio Gotico, la salita verso il Tibidabo, le ampie e veloci corsie della Ronda Litoral e della Ronda de Dalt hanno trasformato le sensazioni in piacevoli realtà. 

 

Come è fatto

E' stato sviluppato partendo dalla base del C600 Sport e del C650GT equipaggiati con motore termici. La livrea è molto simile a quella dei due cugini a benzina ma con qualche dettaglio differente. 

Il frontale, grazie ad una fascia centrale nera, mette in risalto l'aggressivo gruppo ottico formato da due elementi standard (per anabbaglianti e abbaglianti) e da un elegante "fessura" verticale a LED utile per l'illuminazione diurna. Sopra, un parabrezza scuro e corto in stile racing completa la piacevole visione di insieme dell'anteriore. Tra la zona nera del gruppo ottico e le fiancate laterali che caratterizzano con il predominante bianco la vista del mezzo (unica vernice disponibile per il C Evolution), c'è una fascia in grigio che avvolge anche la zona del cruscotto e che si ripresenta anche nella parte finale del codone (più "generoso" di quello del C600 Sport), a creare una bella omogeneità di colori ai due estremi dello scooter che rende l'idea di quanta ricerca e cura dei particolari abbiano messo le quasi 200 persone impegnate nel progetto Evolution. 

Centralmente, per il suo colore verde elettrico, risalta una fascia che nasconde il pacco batterie. Quest'ultimo funge da… telaio. Il C Evolution, infatti, non ha una struttura tradizionale: l'elemento centrale è l'involucro delle batterie (garantite per 50.000 km) costruito in alluminio mentre nella zona anteriore, un traliccio tubolare in acciaio accoglie il supporto del cannotto di sterzo e a sostenere il posteriore c'è un telaietto, sempre in tubi d'acciaio. Lo scooter BMW è spinto da un elettromotore con gruppo propulsivo sincrono permanente raffreddato a liquido e capace di sprigionare l'equivalente di 47,5 cv. 

La sella, sagomata e divisa in due porzioni ben distinte per pilota e passeggero (quest'ultimo può contare anche su due pratici maniglioni), è ampia e comoda e nasconde un vano capace di contenere un casco demi-jet. Il reparto sospensioni è formato da una forcella telescopica upside-down e da un ammortizzatore posteriore montato sullo sportivo forcellone monobraccio in posizione tradizionale (a differenza di quelli del C600 Sport e del C650GT, posti orizzontalmente). I cerchi a cinque raggi da 15", gli stessi dei due cugini a "benzina", ospitano un impianto frenante di tutto rispetto: davanti, infatti, lavorano due dischi da 270mm con pinze flottanti a doppio pistoncino mentre dietro c'è un singolo da 270. Da sottolineare la presenza dell'ABS di serie. 

Pulita ed elegante la zona del cruscotto dove risalta un display rettangolare tft a colori, grande, ben leggibile e dotato dotato di tachimetro, delle spie più importanti, degli indicatori sulla percentuale di carica e km rimasti da percorrere, consumo medio e anche del livello del recupero di energia. Il manubrio ha un disegno semplice e curato e i pulsanti di gestione del mezzo sono intuitivi e facilmente gestibili. A proposito di manubrio, tra gli optional troviamo anche le manopole riscaldate. Il retroscudo nasconde due vani portaoggetti: in uno di essi è posizionata la presa per la ricarica delle batterie. Il C Evolution sarà disponibile nei concessionari dai primi di maggio. 

 

Come va

In sella, sembra di essere una star di Hollywood. L'autostima torna al livello conosciuto quando capisci che non stanno guardando te ma il mezzo che guidi. Dai tassisti agli altri scooteristi, passando per i pedoni e i tanti ragazzi in skateboard. Addirittura i cani al guinzaglio sembra che guardino stupiti questo scooter che ha "qualcosa che non va" rispetto agli altri. Qualcosa di diverso in effetti c'è. Il C Evolution, come tutti i mezzi elettrici, non emette alcun suono (o rumore, per i non appassionati) ma solo un sibilo creato dalla trasmissione che manda energia alle ruote. 

I 265 kg di peso si avvertono poco anche negli spostamenti da fermo grazie ad un baricentro piuttosto basso. Nelle situazioni più "delicate", fa piacere scoprire che il C Evolution dispone di un pulsante attraverso cui, azionando contemporaneamente anche la manopola del gas, si attiva la retromarcia (limitata a 1,5 km/h). 

La posizione di guida, grazie alla triangolazione manubrio-sella-pedana piuttosto azzeccata nelle misure e nelle altezze, è comoda e non stanca braccia, schiena e gambe anche dopo un percorso misto di circa 80 km. Le sorprese piacevoli continuano al semaforo: rispetto ai primi scooter elettrici, che in fase di partenza rispondevano "troppo" velocemente alla manopola del gas (come un on-off di un interruttore della luce), questo BMW è stato reso meno brusco nella risposta iniziale, per facilitare la gestione anche nelle manovre in cui serve il famoso "filo di gas". E' dai 20 km/h in poi, però, che il C Evolution sorprende. E non poco. E' come se entrasse in coppia e la tenesse fino ai 120 km/h di velocità massima (limitata), regalando uno spunto incredibile e capace di mettersi dietro, nelle partenze da fermo, non pochi scooter sportivi e addirittura qualche moto. Da 0 a 50 km/h in poco più di due secondi… alla faccia dell'elettrico! Proprio per la sua grande spinta e per la reattività degna di Usain Bolt, in BMW hanno studiato un sistema simile al controllo di trazione utilizzato per le moto più sportive: un limitatore di coppia, che taglia l'apporto di energia quando riconosce una situazione di possibile slittamento come sulle strisce pedonali o in partenza (provato e apprezzato) o su fondo bagnato. Un elemento in più alla voce "sicurezza" che non guasta mai. 

A proposito di equipaggiamenti, la Casa tedesca ha deciso di dotare il C Evolution di un sistema di recupero di energia, che si attiva automaticamente sia in fase di frenata che in rilascio del gas, per permettere al mezzo di autocaricarsi e di garantire una maggiore autonomia. Quattro sono le modalità di guida disponibili: "Sail" ha uno spunto notevole e quando si lascia il gas non ha il "freno motore" (si comporta tipo i vecchi due tempi), così il recupero di energia avviene solo quando si azionano le leve dei freni. "Dynamic", invece, è quello più sportivo: un grande spunto e un accentuato "freno motore", che permette il recupero di energia anche quando si lascia la manopola del gas. "Road" è una sorta di via di mezzo, con spunto e freno motore presenti ma limitati. "Eco Pro" è il più utile nella guida cittadina: meno reattivo del precedente in partenza ma dotato di un notevole freno motore. Entrambi questi aspetti garantiscono un'autonomia di circa 20 km in più rispetto alle altre tre modalità di guida. 

Un altro aspetto da non sottovalutare è che, dopo i primi km di apprendistato, nelle modalità "Dynamic", "Road" ed "Eco Pro" è possibile rallentare o addirittura fermare il C Evolution senza utilizzare il freno tradizionale ma solo il "freno motore" arrivato dal recupero dell'energia. Un bel modo per limitare l'usura dei dischi e delle pasticche...

Nelle strade a scorrimento veloce, il C Evolution garantisce buona protezione dall'aria grazie ad un parabrezza basso ma ben progettato. La cornice del plexiglass copre il cruscotto e lascia vista completamente libera al pilota. E' divertente anche nel misto extraurbano, grazie ad una ciclistica all'altezza e ad un impianto frenante tra i migliori della categoria. Il C Evolution segue preciso le traiettorie sia in impostazione di curva che in percorrenza, passando con sicurezza le sconnessioni dell'asfalto (a Barcellona, a dire la verità, erano molto poche) e regalando sempre una sensazione di grande controllo del mezzo. L'autonomia di circa 120 km/h non consente certo grandi viaggi ma le piccole gite sono alla sua portata. Ed è proprio sulle stradine di campagna che si riesce a capire al meglio il concetto e la filosofia di questo tipo di scooter: l'assenza del classico suono proveniente dallo scarico ti fa apprezzare il cinguettio degli uccelli, le voci dei bambini che giocano al parco e la musica della campana di mezzogiorno proveniente dalla chiesetta di paese. E ti fa pensare che, viaggiando tutti con un mezzo elettrico, saremmo molto vicini al mondo perfetto. 

Due i rischi "negativi" da considerare in fase di guida di questo mezzo. Il primo è di trattarlo come un giocattolo: proprio per l'assenza di rumore, sulle prime non ci si accorge della velocità e del fatto che, più si accelera e più tempo ci vuole per frenare e per arrestarlo. E' uno scooter a tutti gli effetti, come un 600 a motore tradizionale. Non una moto da luna-park. Il secondo è che il "freno motore" azionato dal recupero di energia in fase di rilascio del gas non è collegato allo stop posteriore, quindi chi vi segue  distrattamente potrebbe essere tratto in inganno da un vostro rallentamento non segnalato dalla luce del codone. Il rischio, come da codice della strada, è evitabile mantenendo la distanza di sicurezza ma dato che chi ci segue non è da noi telecomandato, questo è un accorgimento che ci sentiamo di segnalare a BMW per le future versioni di C Evolution.

Alla fine del test confermiamo le sensazioni. L'asticella di riferimento è posta molto in alto e, probabilmente, gli altri concorrenti giapponesi e italiani di BMW proveranno a superarla molto presto. La sfida è stata lanciata e nel prossimo futuro, a trarne beneficio alle voci abbattimento dei costi (per ora alti) e aumento dell'autonomia (per ora limitata all'utilizzo urbano o extraurbano breve) saranno gli appassionati delle due ruote. Pronti a scoprire con piacere che esiste anche un altro modo, più consapevole e responsabile nei confronti di ciò che ci sta intorno, per divertirsi in sella ad uno scooter. 

Abbigliamento utilizzato per la prova: 


Giacca Dainese G-Ridder Gore-Tex

Guanti Dainese Druids ST

Scarpe Dainese Asphalt C2-B

Casco LS2 FF396.3 FT2

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