Moto Guzzi Audace: l’anima “nera” di Mandello

Cattiva, potente, muscolosa: è la nuova naked urbana dello storico Marchio italiano, che strizza l’occhio al motociclista “dark”
Moto Guzzi Audace: l’anima “nera” di Mandello

Non passa inosservata, la nuova Audace. Rispetto alla “cugina” Eldorado, realizzata utilizzando la stessa piattaforma ma più turistica, questa è più aggressiva nelle linee e nelle finiture.

ANIMA... MAGICA – A spingerla c’è un bicilindrico a V da ben 1400 cc, rispettoso delle normative Euro4 e capace di una potenza di 96 cv. Dal punto di vista estetico, ci sono una sella ribassata (con strapuntino per il passeggero e curate cuciture in rosso) e un manubrio drag bar dritto, che regalano un’impostazione più caricata in avanti e meno “da viaggio” ma pur sempre comoda. Già, perché l’Audace è una moto da città nel vero senso del termine. Scura, caratterizzata dal nero e dal carbonio, dalla presenza del puntale sottocoppa, del corto scarico a megafono e dalle pedane sportive nel posizionamento.
Le cromature, a differenza della Eldorado, sono off limits sulla Audace. “L’anima dark è nel DNA di questa moto – ha detto Miguel Galluzzi, che l’ha disegnata – girandoci intorno e salendoci sopra si respira un’atmosfera quasi… magica”.
E’ muscolosa, l’Audace. Tanto. Oltre all’imponente motore a V, ci sono anche un largo pneumatico posteriore da 200/60, un serbatoio da 20,5 litri e 299 kg di peso. Non certo una piuma ma per farsi vedere e sentire, tra i vicoli di città e i semafori notturni, serve anche la “massa”. 
La strumentazione è semplice ma allo stesso tempo intuitiva e completa: il contagiri analogico corre lungo la cornice cromata esterna mentre al centro dello stesso elemento c’è il display digitale con tachimetro e tutte le informazioni utili in fase di viaggio. Due i colori disponibili (nero e rosso) per una moto proposta a 18.690 euro. Immatricolazione esclusa.

TECNOLOGIA A SERVIZIO DI CHI GUIDA - L’elettronica è caratterizzata da tre modalità di guida (Turismo, Veloce o Pioggia) selezionabili attraverso un pulsante ma vanta anche la piattaforma multimediale MG-MP. Tra le tante funzioni, è possibile impostare i parametri del limitatore e dell’Eco Ride per limitare i consumi. La piattaforma consente di connettere la moto allo smartphone attraverso una App dedicata, utile a far diventare il cellulare un vero e proprio computer di bordo, in grado di visualizzare cinque parametri alla volta: oltre ai classici, ecco anche il voltaggio della batteria, la potenza istantanea e l’angolo di piega in curva. Grazie a questa piattaforma, è possibile trovare il benzinaio più vicino, ritrovare la moto parcheggiata in un luogo sconosciuto oppure verificare il corretto funzionamento del controllo di trazione. E si possono registrare i dati del viaggio per poi rivederli e analizzarli appena scesi dalla moto.

ANCORA PIU’ “OSCURA” - Più di 50 gli accessori dedicati alla Audace: nella lista ci sono gli specchietti, i terminale, le leve freno e frizione e le manopole dark in alluminio anodizzati neri ma anche le cover del serbatoio, del tappo benzina e dei copri iniettori carbon look.

GUERRIERI DA CITTA’ – La pioggia che ha accompagnato il lancio stampa non ci ha permesso di apprezzare in pieno le qualità e il potenziale dell’Audace. Ma un’idea, durante il percorso (ridotto) di 40 km lungo il lago di Lecco, ce la siamo fatta. Appena saliti in sella, la sensazione è che questa moto sarebbe stata perfetta come co-protagonista del film “I guerrieri della notte”, guidando tra le strade strette di una New York buia e pericolosa.
Oltre a distinguersi dalla Eldorado per l’estetica, ciò che è evidente nella Audace è un differente concetto di guida: la sella è comoda ma la sua inclinazione e il manubrio “costringono” ad una guida più caricata in avanti mentre le pedane sono più arretrate e sportive. 
Nonostante i 299 kg di peso, le gomme “oversize” e l’interasse da 1.700 mm, il baricentro basso e la sella ad altezza contenuta da terra consentono spostamenti abbastanza agevoli. La mappatura “rain”, fondamentale durante il nostro test, si è rivelata precisa ed efficace nel gestire la risposta del motore, piuttosto dolce, alla manopola del gas. I 96 cv di potenza massima sono ben gestibili e, se capita di affrontare le curve con una marcia più alta, il propulsore “spinge” fuori senza particolari problemi, sempre pronto e reattivo.
Importante anche la presenza dell’ABS di serie, che abbiamo avuto modo di provare proprio in condizioni di asfalto difficile come quelle trovate in occasione del test e che supporta bene il doppio disco anteriore e il singolo posteriore.
Preciso il cambio a 6 marce sia in inserimento che in scalata mentre nella guida extraurbana, a facilitare il compito del pilota c’è il cruise control di serie, che permette di mantenere la velocità costante attraverso un pulsante posto sul manubrio. Buona la risposta del telaio tubolare in acciaio a doppia culla, su cui lavorano una forcella da 45 mm e un doppio ammortizzatore posteriore regolabile.

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