Honda X-ADV, le prime impressioni dalla Sardegna

L'X-ADV è a suo agio tanto nel traffico cittadino quanto su un passo alpino e non vede l'ora di essere equipaggiato con un bel tris di bauletti
Honda X-ADV, le prime impressioni dalla Sardegna

PORTO CERVO (SARDEGNA) - «Dare a chiunque la possibilità di sognare un'avventura» così racconta la nascita del progetto X-ADV Dario Lucchese, il “papà” del nuovo scooter Honda, anche se chiamarlo con la stessa parola con cui si definisce l'SH è quantomeno riduttivo. La verità è che Honda ha inventanto un nuovo genere di mezzo a due ruote, una via di mezzo tra un maxi-scooter e una moto da enduro stradale, che riesce nell'impresa di riunire i pregi di entrambe minimizzando allo stesso tempo i difetti. Siamo venuti in Sardegna per provarlo sia sulle tortuose strade isolane che su alcuni passaggi sabbiosi e sterrati.

IMPRESSIONI - Le prime impressioni sono estremamente positive: l'X-ADV, come del resto tutte le Honda, mette a suo agio il pilota già nei primi 5 metri di guida. Il manubrio largo regala una grande padronanza, mentre il mix tra interasse lungo, masse accentrare e baricentro basso determina la via di mezzo migliore tra agilità e stabilità, con una leggera prevalenza della seconda. L'X-ADV è a suo agio tanto nel traffico cittadino quanto su un passo alpino e non vede l'ora di essere equipaggiato con un bel tris di bauletti in alluminio per raggiungere qualche bella spiaggia nascosta, dove magari uno scooter normale non riuscirebbe ad arrivare.

STORIA - E' nata proprio così l'idea dell'X-ADV, durante una vacanza con quache imprevisto di troppo. Ma questo ve lo racconteremo domani, insieme alla prova completa della nuova Honda.

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