Test: nuove Triumph Speed Twin e Scrambler 1200 XE

Abbiamo messo alla prova due tra le novità più interessanti della gamma “modern-classic” 2019 della Casa inglese
Test: nuove Triumph Speed Twin e Scrambler 1200 XE

VOGHERA - Forme senza tempo, attraverso cui riverbera tutta la succosa tradizione motociclistica del marchio; ma anche soluzioni tecniche di ultima generazione, alla ricerca del massimo piacere di guida. Tra le novità della gamma “modern-classic” 2019 targata Triumph, Speed Twin e Scrambler 1200 XE svettano con slancio nelle rispettive categorie, strada e scrambler. Abbiamo provato entrambi i modelli sui percorsi che disegnano curve ondulate, tra le colline del pavese.

TRIUMPH SPEED TWIN

Nei listini della Casa di Hinckley torna il leggendario nome Speed Twin. Era infatti il 1938, quando arrivava sul mercato una rivoluzionaria bicilindrica dalle spigliate doti di guidabilità. Un mito che oggi rivive, a distanza di circa 80 anni, grazie alla nuova Speed Twin 1200, miscela esplosiva di elementi rétro e contemporanei, perfetta per soddisfare chi cerca un mezzo dal look senza tempo, ben rifinito, ma dalla personalità moderna e attuale. Senza dimenticare prestazioni e piacere di guida.

COM’È FATTA - Cuore pulsante di questo modello è il muscoloso bicilindrico parallelo da 1200 cc High Power 8 valvole, con manovellismo a 270°, capace di una potenza massima di 97 cv a 6.750 giri/min e di un picco di coppia pari a 112 Nm a 4.950 giri/min; consumi dichiarati: 4,8 litri per 100 km. A “sostenerlo”, troviamo un nuovo telaio di derivazione Thruxton R, coadiuvato da una forcella a cartuccia da 41mm e da due “molle” posteriori con precarico regolabile. La frenata è invece affidata ad una coppia di pinze Brembo a 4 pistoncini che mordono dischi da 305mm, all'anteriore, mentre al posteriore lavora una pinza flottante a 2 pistoncini su un disco singolo da 220mm.
Non manca l'elettronica: oltre ad ABS, ride-by-wire e traction control (disinseribile) di serie, spiccano le 3 modalità di guida, Sport, Road e Rain, tutte a potenza piena, che regolano la risposta dell’acceleratore e del controllo di trazione in base alle diverse condizioni stradali e ritmo desiderato. La strumentazione, con due elementi tondi, incorpora un menù digitale, gestibile attraverso un pratico comando a manubrio. Completano la dotazione, fari a LED, con luci diurne DRL, una presa USB e l'immobilizer.
La Speed Twin ha un peso complessivo (a secco) di 196 Kg mentre il serbatoio ha una capienza di 14,5 litri. I cerchi a razze sono da 17’’ e calzano pneumatici di misura 120/60 e 160/60.

COME VA - Certe moto hanno il pregio di mettere chiunque a proprio agio non appena in sella. Così la Speed Twin, dove tutto è proprio lì ove te lo aspetti: manubrio, comandi, seduta, strumentazione; persino con gli specchietti “end bar” - in genere belli da vedere ma poco funzionali - si entra subito in sintonia. La posizione di guida è confortevole, appena carica sull’avantreno per una guida “active”, quando si decide di assecondare l’indole più muscolare del 2 cilindri, che in mappa “Road”, con una prima parte dell’acceleratore sensibilmente più “smooth” nell’erogazione, è perfetto per andare a spasso; mentre in "Sport" cambia pelle, tira fuori gli artigli, e consente alla Speed Twin di incidere l’asfalto con estrema precisione, ben supportata dalla ciclistica solida ed efficace. Tra le curve la moto è agile. Spigliata ma mai nervosa. Sul veloce si può fare affidamento su un notevole rigore direzionale, che si traduce in lunghi curvoni in appoggio a tutto gas, senza particolari patemi. Un mezzo che non nasce per infilare gli smanettoni nelle salite in cima al passo; ma che, attenzione, non si lascia “regolare” facilmente, quando finisce nelle mani giuste: sottovalutare la Speed T sarebbe un errore.
Ottima la frenata, decisa e modulabile, così come la resa delle sospensioni, in grado di assorbire senza problemi anche fondi stradali non proprio perfetti. Tre gli abbinamenti cromatici e circa 90 gli accessori dedicati, per una moto, bella da vedere, e divertente da guidare: stile classico e un piacere inesauribile, quando si spalanca il gas e si snocciolano le marce, una dietro l’altra, in rapida successione, in uscita di curva. Prezzo a partire da 13.200 euro.

TRIUMPH SCRAMBLER 1200 XE

In origine, le scrambler erano moto stradali cui venivano apportate alcune (poche) modifiche per affrontare facili passaggi in territorio “off-road”. Oggi, in parte, è ancora così, sebbene inizino ad affacciarsi sul mercato moto dall’impronta decisamente più "strong": godibili su strada ma con capacità “enduro” ben oltre la norma. Ne sono esempio le nuove Scrambler 1200 made in Hinckley che, in particolare per quanto riguarda la versione più “dotata” XE, ridisegnano i confini del segmento, spingendoli in territori sempre più impervi... tra polvere, fango e tanto divertimento. Senza però rinunciare ad un livello di finiture estremamente elevato, riscontrabile in ogni minimo dettaglio: dai cerchi a raggi, ai gruppi ottici a led (DRL quello anteriore), passando per il serbatoio a goccia con fascia di alluminio e il tappo spazzolato con chiusura a scatto. Per non parlare dell’impianto di scarico, elemento che caratterizza fortemente l’estetica.

COM’È FATTA - Ciclistica solida ma snella, sospensioni dalla lunga escursione, sella stile enduro e un motore vigoroso ma allo stesso tempo lineare sin da inizio scala del contagiri. Anche qui ritroviamo il bicilindrico 1.200 di derivazione Bonneville con manovellismo a 270°, capace di 90 CV a 7.400 giri, dotato di ride-by-wire e gestito da elettronica sofisticata. Il telaio è un doppia culla con forcellone in alluminio, coadiuvato da due ammortizzatori (a molla) completamente regolabili, così come la forcella. Le pinze anteriori monoblocco sono Brembo, le leve sono regolabili, mentre la strumentazione TFT rappresenta un piacevole accento hi-tech ben armonizzato al look classico della moto.
A differenziare tecnicamente la Scrambler 1200 XE, oggetto della nostra prova, dalla gemella (un po’ più stradale) XC, sono in primis la corsa delle sospensioni (200 mm per la XC, 250 mm per la XE) e il forcellone più lungo nella XE. Da ciò derivano anche quote ciclistiche (avancorsa, inclinazione cannotto, interasse) e caratteristiche dinamiche diverse. Inoltre, rispetto ai cinque riding mode che condivide con la XC (Road, Rain, Off-Road, Sport e Rider), la XE ne ha uno in più, “Off-Road Pro”, che disinserisce completamente traction e ABS in fuoristrada. Sulla XE non manca neanche una piattaforma inerziale che governa l’ABS Cornering e dona maggiore sensibilità al Traction Control alle massime inclinazioni. Di serie anche manopole riscaldabili, paramani e pompa freno Brembo MCS.

COME VA - Busto dritto, seduta alla giusta altezza, ginocchia non troppo piegate; manubrio largo per una bella leva in manovra, ma anche tra le curve e in tutte le occasioni in cui si deve “timonare” in acque difficili. A vederla, la XE non la immagineresti una moto particolarmente spigliata tra le spirali di curve. E invece, non appena si inizia a “ballare”, ecco la sorpresa, con la Scrambler che si lascia buttare tra una curva e l’altra quasi come fosse un motard. Occorrono braccia, certo, ma neanche troppo! La ruota da 21’’ si fa sentire, però grazie alla bella presa offerta dal manubrio, ci si trova presto a infilare “esse” con una velocità insospettabile e a sperimentare inclinazioni di tutto rispetto. Insomma, sceglietela a occhi chiusi se volete una bella moto da mostrare al bar, gli sguardi saranno tutti per voi; ma farle fare solo questo sarebbe un peccato! Perché la Scrambler affascina e diverte. Ancora di più sui percorsi veloci, quando le curve si distendono e il due cilindri è libero di mostrare i muscoli, proprio dove piacciono di più, ai regimi intermedi, ben sostenuto da una ciclistica che difficilmente va in crisi. Poi, quando l’asfalto termina e si infilano le ruote in fuoristrada, la ruota 21” fa la differenza e permette di muoversi in maniera disinvolta tra ostacoli e fondi insidiosi.
La moto è disponibile in due varianti cromatiche a partire da 15.500 euro.

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