Motodays, le 125 che hanno fatto sognare<br />

Esposte alla Fiera di Roma le moto “piccole” che hanno appassionato generazioni di dueruotisti
Motodays, le 125 che hanno fatto sognare

Protagoniste di Motodays Vintage, l’area espositiva dedicata alle moto di ieri, sono le 125 cc che hanno fatto la storia. Dopo i "Cinquanta cinquantini", il Vespa Village e “la Passione fa ’80” degli anni precedenti, nel 2016 Motodays ospita la mostra "Avevo 16 anni: il mio 125", organizzata in collaborazione con il Moto Club Yesterbike di Roma. 

SIMBOLO DI LIBERTA’ - Il 125, infatti, ha rappresentato per molti il simbolo di indipendenza, il primo contatto con il mondo dei motori, o anche semplicemente un sogno da inseguire. Prima ancora, però - e parliamo degli anni Quaranta/Cinquanta - il 125 non era l'ambito sogno dei sedicenni, ma lo era per tutta la famiglia, perché rappresentava il primo mezzo di spostamento. 

PER LE FAMIGLIE - ”Siamo partiti dall'idea di realizzare una rassegna di 125 'cult' per gli adolescenti, in pratica quelli che per anni hanno riempito i parcheggi davanti alle scuole superiori -  spiega l'ing. Silvio Manicardi di Motodays - ma strada facendo ci siamo imbattuti in modelli che hanno contribuito alla mobilità individuale del Dopoguerra, e che abbiamo comunque ritenuto doveroso esporre, anche per far conoscere ai più giovani parte della storia dell'industria italiana degli anni Quaranta/Cinquanta". 

TRE “CHICCHE” - Le moto esposte sono una quarantina, per ricostruire il lungo e importante percorso scritto dalle ottavo di litro. Tra queste, tre "chicche", appartenenti ad epoche diverse: UN Benelli Leoncino 125  del 1954 con cambio a tre marce e 5,5 cv di potenza (prodotto in 40.000 unità), la Gilera 124 5V Strada (cinque marce, 10,5 cv di potenza e vera e propria punta di diamante della produzione italiana degli anni Sessanta) e la Cagiva Mito Evo del 1999, del tutto simile alla “grande” Ducati 916. 

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