Una moto italiana contro tutti, tra le curve da "brivido" dell'Isola di Man. Alla Paton, azienda italiana capace di costruire modelli artigianali ammirati da tutto mondo (fu anche protagonista del Motomondiale tra gli anni Settanta e Novanta) hanno visto lungo: non può esserci debutto più "adrenalinico" della corsa più emozionante del mondo per la nuova S1 "Racing".
In realtà, per il marchio milanese sarà più un felice ritorno, dato che nel 1958, agli esordi, la Paton conquistò proprio al TT un settimo posto con un certo Mike Hailwood alla guida (la moto era una ex-Mondial) mentre sei anni più tardi salì sul podio della stessa gara britannica, inserita nel calendario del mondiale, con il terzo posto di Alberto Pagani nella 250. L'italiano fu preceduto sul traguardo da Jim Redman (Honda) e Alan Sheperd (MZ).
Cinquant'anni dopo, la "verdona" di casa nostra sarà presente al via della categoria Lightweight, guidata dal pilota di casa Olie Linsdell. Nelle linee, la S1 Racing ricorda le moto classiche degli anni Sessanta: il motore è derivato da quello della Kawasaki ER-6n ma potenziato, mentre gli altri particolari che la differenziano rispetto al modello standard, oltre ad una carena disegnata ad hoc, sono i cerchi in magnesio, gli scarichi in titanio, il freni ventilati e le pinze racing.