WEC, Porsche e Toyota e il "tre per due" di Le Mans

Presentate all'Autodromo di Monza le nuove 919 Hybrid e TS050 Hybrid: Porsche cerca il triplete nel Mondiale Endurance, Toyota la prima vittoria a Le Mans
WEC, Porsche e Toyota e il "tre per due" di Le Mans

MONZA – Porsche contro Toyota un anno dopo. E dopo le lacrime giapponesi a Le Mans, con la vittoria sfumata all’ultimo giro per l’ennesima volta. “Ora vogliamo vincere la 24 Ore” dicono minacciosi da Monza Toshio Sato e i suoi. “Vogliamo la tripletta” tuonano pochi metri più in la gli avversari tedeschi. 

MOSTRI HYBRID - Chi avrà la meglio tra le 919 Hybrid e le TS050 (altrettanto) Hybrid è difficile dirlo a priori. Anzi impossibile. Entrambi i team schierano piloti di prim’ordine, a partire dal tre volte vincitore della 24  Ore con Audi, il tedesco André Lotterer ora traslocato dai cugini di Porsche. “Mi sto ambientando e affiatando con gli altri anche se è una bella sfida” ha detto nella sala stampa dell’Autodromo branzolo, dove sabato e domenica si corrono gli ultimi due giorni di test prima del round inaugurale, la 6 Ore di Silverstone.  Se vincesse a Le Mans sarebbe un’impresa: nessuno nel WEC ha mai conquistato la classica con due diverse Case. 

3 PER 2 - A contendere il 19° successo al team di Zuffenhausen ci saranno sulla Sarthe ben tre TS050 (vedi foto sotto), perché come ha spiegato il direttore tecnico Toyota, Pascal Vasselon: “E’ anche una questione statistica”. Se anche una macchina dovesse rompersi e un’altra rimanere coinvolta in un incidente, ce ne sarà sempre una terza.

PROLOGO BRIANZOLO - Ma prima di concentrarsi su Le Mans bisogna affrontare il Prologo dell'Autodromo di Monza, pista eccellente per testare il recupero dell’energia in frenata dei sistemi ibridi, profondamente rivisti da entrambi i team. Perchè i cambi di regolamento imposti dalla FIA, volti a rallentare leggermente i mostri per aumentare la sicurezza, hanno costretto a rivedere l’aerodinamica e di conseguenza i powertrain che sfiorano 1000 cavalli di potenza.

BRICIOLE DI GOMMA - Lo splitter anteriore è stato alzato di 15 mm, mentre il diffusore posteriore è stato abbassato: le vetture avranno meno downforce e sia Toyota che Porsche hanno dovuto applicare parecchi aggiustamenti. Ad esempio le fiancate più basse delle TS050 o il frontale completamente rivisto delle 919. “perchè nel 2016 tratteneva i detriti di gomma che accumulandosi sbilanciava la macchina – ha dichiarato il team principal Andreas Seidl -. Abbiamo analizzato il fenomeno e ottimizzato molti elementi”. Questo è il WEC, l’apice dello motorsport a ruote coperte, dove anche briciole di pneumatico posso contribuire a fare la differenza. E dove i piloti lavora in squadra, affiatati e sincronizzati come astronauti costretti ad alternarsi a bordo dei minuscoli abitacoli. 

VERSO LA STRADA - Inoltre nonostante l’aspetto radicalmente diverso da qualsiasi auto di produzione, c’è una sottile ma robusto filo rosso che collega i prototipi alle auto che guideremo un domani. Perché il WEC consente alle Case di testare su pista soluzioni estreme e materiali innovativi (vedi anche i fari laser delle Audi R18 che hanno poi debuttato sulla R8) e di trasferire esperienze. Gli ingegneri del team LMP1 Porsche lavorano in connessione con i colleghi della produzione e quando uscirà la prima sportiva elettrica del marchio, di cui abbiamo avuto un’anticipazione con la Mission E concept, il merito sarà anche del Mondiale Endurance. E per sottolineare il concetto, Porsche ha voluto affiancare alla 919 numero 1 la nuova Panamera Hybrid, una 918 Spyder e la prima 911 GT3 R Hybrid, la prima ibrida da corsa di Stoccarda. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...