Dakar 2018: un testa a testa da 9 mila km tra Peugeot e Mini

Il 6 gennaio parte la 40esima edizione del raid: Peugeot e Mini favorite nelle auto, con Toyota pronta a stupire. Incertezza nelle moto dove c'è anche il nostro Botturi
Dakar 2018: un testa a testa da 9 mila km tra Peugeot e Mini

ROMA – Si parte da Lima, la capitale del Perù, che torna a ospitare la Dakar. Ormai da dieci anni traslocata in Sud America, in seguito ai non più sostenibili problemi di sicurezza che minacciavano il rally raid nel suo ambiente naturale, l’Africa.

E anche la 40esima edizione si preannuncia sportivamente combattuta e fisicamente estenuante, con oltre 9 mila km di percorso, di cui 4.500 cronometrati, tra Perù, Bolivia e Argentina. Il 6 gennaio a Lima ci saranno ben 142 moto, 54 quad, 110 auto e 45 camion.

Nelle auto si prospetta un’ennesima lotta tra il dream team Peugeot e quello Mini. La Casa del Leone, vincitrice dell’edizione 2017 con il pluricampione Peterhansel, ha già annunciato che sarà l’ultima partecipazione al raid. E punta ad andarsene con il terzo successo consecutivo in tasca, dopo le quattro storiche vittorie di fine anni ‘80. 

"Questa sarà la nostra ultima Dakar e vorremmo chiudere la nostra cavalcata nei rally raid con un acuto - ha detto Bruno Famin, direttore di Peugeot Sport -, ma la cosa più difficile dopo aver vinto è farlo ancora".

Per confermarsi, oltre a Peterhansel, Peugeot affida le 3008 Dkr Maxi a soliti noti, Sebastien Loeb, nove volte campione del mondo di rally, Carlos Sainz e Cyril Despres, plurivincitore della Dakar in moto. 

Principali avversarie, come sempre, le Mini del team X-Raid. Il marchio Bmw ha dominato le edizioni dal 2012 al 2015 e per tornare al successo affianca alle già vincenti Jcw 4x4 l’inedita Buggy a trazione posteriore (foto sopra), equipaggiata col motore 6 cilindri twin-turbo bavarese. Le Buggy saranno pilotate da Mikko Hirvonen, Bryce Menzies e Yazeed Al Rajhi, le 4x4 saranno affidate a Nani Roma, Orlando Terranova e Boris Garafulic.

Terzo incomodo il team Toyota Gazoo con le nuove Hilux, affidate al “principe del deserto” Nasser Al-Attiyah, al sudrafricano Giniel de Villiers e al rookie  Bernhard Ten Brinke. 

Veramente difficile fare un pronostico nella categoria moto, ancor più ricca di insidie e pericoli. “Ci sono probabilmente dieci ragazzi in grado di vincere la Dakar” ha detto il favorito del lotto, Sam Sunderland, primo al traguardo lo scorso anno con Ktm. A partire dal compagno di marca Toby Price, proseguendo con Joan Barreda su Honda e il nostro Alessandro Botturi su Yamaha. 

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