Dakar, Al-Attiyah contro Loeb: una battaglia fra giganti

Si ripete la sfida, ma questa volta i due saranno compagni di squadra, dopo che il qatariota ha lasciato la Toyota per passare al team Prodrive Hunter
Dakar, Al-Attiyah contro Loeb: una battaglia fra giganti© EPA

Trovare la sintesi tra temerarietà e razionalità. La sfida della Dakar è un po' questa, nella 46ª edizione del rally raid più famoso del mondo. Quinta volta che l'Arabia Saudita sarà il terreno di caccia. I concorrenti dovranno affrontare sforzi di non poco conto da venerdì fino al 19 gennaio: dodici prove speciali, più il prologo che darà il via alle danze; una distanza totale di 7.891 chilometri, di cui 4.727 con il cronometro a mettere pressione. Si comincerà il giorno prima dell'Epifania, con il prologo da AlUla a AlUla di 158 km (di cui 28 di speciale). Antipasto di una Maratona nel deserto in cui i vari equipaggi percorreranno una lunga strada, lastricata di prove difficili come sulle maestose e insidiose dune del deserto dell'Empty Quarter.

E poi la sesta tappa in cui è racchiusa una grande novità: una Superstage di 48 ore e 584 km (eredità delle marathon di antica meoria) che obbligherà i partecipanti a recuperare le energie profuse in uno degli otto bivacchi presenti lungo il percorso. Unico giorno per rifiatare sarà il 13 gennaio a Riyad. Sei le categorie al via: moto, quad, veicoli leggeri o "side by side", auto, camion e classic. Tra le auto terrà banco la rivalità interna alla Prodrive Hunter tra il campione in carica Nasser Al-Attiyah e Sébastien Loeb. Dopo aver vinto l'edizione 2023 e conquistato il titolo nel Mondiale Rally Raid con Toyota, la decisione del qatariota è stata quella di accettare una nuova sfida: salutare anche con qualche polemica la Casa giapponese e salire a bordo della Hunter BRX. Si punta al sesto successo nella Dakar, il terzo consecutivo, con l'ambizione di essere il primo a farlo con l'Hunter e l'unico a conquistare sei vittorie in auto con 4 marche diverse (Toyota, Mini X Raid e Touareg Volkswagen corrispondono alle precedenti affermazioni). Vedremo quali argomenti saprà far valere Loeb, stanco di recitare il ruolo del primo dei perdenti. Competizione agguerrita con i tre equipaggi dell'Audi RS Q e-Tron guidati da Carlos Sainz Sr, Mattias Ekström e Stéphane Peterhansel. Quest'ultimo vuole il 15° trionfo, mentre Sainz sogna il poker. Truppa Toyota che non starà a guardare con Yazeed Al Rajhi, Lucas Moraes e Giniel de Villiers, mentre Nani Roma farà il battesimo del fuoco a bordo del prototipo Ford.

Dakar 2024, la situazione delle moto e il capitolo italiani

Tra le moto, l’arancia meccanica KTM ha un po’ di sabbia nei suoi ingranaggi, considerando l’assenza per infortunio di Matthias Walkner e gli acciacchi del due-volte campione argentino Kevin Benavides (2021-2023). Quest’ultimo e l’australiano Toby Price (2° nel 2023) dovranno fare i conti con l’altro Benavides, Luciano, che sulla Husqvarna ha conquistato l’iride. GasGas degna d’attenzione con Sanders e Sunderland, il cui obiettivo è rifarsi dopo il ritiro nel 2023 a una speciale dal termine. Monster Energy Honda Team, dal canto suo, punta sui nuovi arrivati Howes e Schareina, senza sottovalutare Brabec, Quintanilla e Cornejo.

Capitolo italiani: Paolo Lucci è intenzionato a mettersi in mostra con la KTM nella classe Rally2 (dedicata agli amatori con esperienza) per dimenticare la chiusura anzitempo dell’anno passato; Rebecca Busi (OnlyFans Racing Team) desidera buttar giù il muro dei pregiudizi tra le auto, in una Dakar in cui saranno 28 i rappresentanti del Bel Paese in varie vesti nella competizione.

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