BMW non disdegna l'elettrico, anzi. Si garantisce una versatilità sufficiente per coprire un’offerta con motori termici elettrificati, in forma di ibrido plug-in. Un'interesse che coinvolge anche la componente elettrica a batterie. Una strategia volta a rimanere attenti sull'eventuale domanda del mercato.
Dall’evento NextGEN svoltosi a Monaco, la Casa dell’Elica ha rivelato i progressi sul fronte ibrido plug-in con il concept Vision M Next e sull’elettrico a batteria, prossimo al debutto con BMW iX3 nella quinta generazione di motogeneratori. Risponde “presente”, quindi, su entrambi i fronti.
SOPRAVVIVENZA GARANTITA
È una visione, tuttavia, assai concreta e realistica, quella che Hans Froehlich, componente del CdA responsabile dello sviluppo di BMW, conferma dopo essersi espresso su simili termini nell’autunno del 2018.
I motori termici non sono certo morti, continueranno a essere sviluppati e formeranno una consistente base dell’offerta nei prossimi decenni. Sì, anche il Diesel: 20 anni ancora di sopravvivenza garantita, contro i 30 anni pronosticati per il motore benzina.
Lo scorso dicembre, in casa Volkswagen si indicava nel 2026 quale anno in cui sviluppare l’ultima famiglia di piattaforme convenzionali, predisposte per i motori termici: da lì, il lungo ciclo vitale da sviluppare, ben oltre i tipici 8 anni del singolo prodotto.
“Nella migliore delle considerazioni, di un 30% di vendite con auto elettrificate nel 2025, vorrà dire che almeno l’80% dei nostri veicoli avrà un motore a combustione interna.
Registriamo aree prive di un’infrastruttura di ricarica, come la Russia, il Medio Oriente e a ovest, nelle zone interne della Cina, perciò faranno affidamento su motori a benzina per ancora 10 o 15 anni”, queste le parole Froehlich riportate da Automotive News.
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ELETTRICO: LE VALUTAZIONI
Le previsioni indicano dunque mercati dalle diverse “sensibilità”.Dove l’elettrico a batteria può trovare terreno fertile, negli USA di una California green non senza importanti incentivi all’acquisto, non diverrà scelta predominante nel Paese.
In Europa, invece, l’ibrido plug-in è ritenuta la soluzione in grado di realizzare una diffusione rapida. “Il cambio verso l’elettrificazione è sopravvalutato. Le auto elettriche a batteria costano di più in termini di materie prime per produrre le batterie. Continuerà e potrebbe, col tempo, peggiorare all’incrementare della domanda delle materie prime”, ha aggiunto Froehlich.
Approvvigionamento per la realizzazione delle celle che è tema caldo, sul quale i costruttori con un interesse nello sviluppo di modelli elettrici hanno già sottoscritto accordi di fornitura a lungo termine.
Una visione cauta sul futuro poggia sulla tesi di un’offerta molto vasta e differenziata, che non escluderà a priori una tipologia di alimentazione. Benzina elettrificato, diesel elettrificato, ibride plug-in ed elettriche, ciascuna con un proprio “pubblico”, in funzione delle esigenze di mobilità.
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STOP AL DIESEL
Froehlich ha confermato lo stop allo sviluppo futuro dei motori Diesel 1.5 litri 3 cilindri: troppo costoso tenerli al passo con le richieste dei legislatori in materia di emissioni inquinanti.
I grandi sei cilindri Diesel 3 litri usciranno di scena, in futuro non avremo un quadri-turbo Diesel, per intenderci. Resteranno i 2 litri quattro cilindri e i 3 litri sei cilindri più “semplici”.
Con l’ibrido plug-in, inoltre, si potrà arrivare a valori di potenza e coppia in grado di sostituire i V12, altro frazionamento destinato a uscire di scena. Il V8, invece, sarà necessariamente oggetto dielettrificazione in forma ibrida.