Le previsioni a livello mondiale dicono che entro il 2025 un veicolo su tre sarà elettrico e si supererà il 50% entro il 2030, sorpassando i veicoli con altre motorizzazioni. La mobilità sta cambiando, e piuttosto rapidamente. Per quanto riguarda la situazione europea, le previsioni parlano di un aumento di veicoli elettrici dal 7 al 25%: nei prossimi 5 anni, infatti, le vendite di auto elettriche passeranno da 2,5 a quasi 12 milioni. Ma ci sono ancora tanti scettici sulla mobilità elettrica. Come incentivarla, dunque? Diventa fondamentale ripensare al modo in cui l’energia viene prodotta puntando su fonti rinnovabili e a come distribuirla, come bilanciare la domanda e la produzione in tempo reale, per non creare scompensi nella rete. Una soluzione arriva da Fca.
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Progetto pilota Vehicle-to-Grid (V2G)
Insieme a Engie EPS (player industriale che sviluppa tecnologie per rivoluzionare il paradigma nel sistema energetico globale) e Terna (l’operatore che gestisce la rete di trasmissione dell’energia elettrica in Italia), Fca ha fatto partire la prima fase del progetto pilota Vehicle-to-Grid (V2G) per testare le potenziali connessioni dei suoi veicoli con la rete. Tutto questo a Torino, nel comprensorio di Mirafiori. Una volta terminato, l’impianto V2G sarà il progetto sperimentale più grande al mondo tra quelli annunciati fino a oggi.
Cos’è il V2G?
Si tratta di una tecnologia innovativa basata sulla gestione bidirezionale della carica. Grazie a questa, l’auto elettrica può trasformarsi in una grande “batteria mobile” che interagisce in modo intelligente con la rete. Ma cosa succede nello specifico? Negli orari di minor picco dei consumi, i veicoli assorbono energia per essere ricaricati. Al contrario, restituiscono potenza alla rete quando la richiesta è elevata: in questo modo in modo le permette di bilanciare gli eventuali disequilibri tra domanda e offerta ed evitare i black out. Ovvero? Vengono forniti dei “servizi di flessibilità” alla rete per renderla più stabile e sicura. E il cliente cosa deve fare? Dopo aver collegato la vettura alla colonnina di ricarica, dovrà inserire orario di ripartenza e chilometri da percorrere o percentuale di carica che vorrà avere. Fatto questo il sistema si regolerà automaticamente. Dopo la regolamentazione definitiva che permetta ai singoli veicoli di partecipare a questo mercato, i servizi di flessibilità forniti dalle vetture elettriche potranno anche comportare delle agevolazioni economiche.
Un esempio pratico
La sosta delle Nuove 500 elettriche in attesa di essere consegnate alla rete di vendita, a Mirafiori, al momento è solo un costo. Grazie alla realizzazione dell’impianto, questo costo può essere trasformato in un’opportunità di risparmio di cui potrebbe beneficiare, in un prossimo futuro, chi gestisce una flotta di veicoli elettrici o di un parco auto rent-a-car. In questa grande area di 3.000 mq le potenzialità del V2G possono essere sfruttate al massimo grazie alla presenza di due fattori chiave: l’alta disponibilità di vetture e la bassa degradazione delle loro batterie, dal momento che i veicoli stazioneranno sul piazzale per poco tempo, a rotazione. Cosa succede alle Nuove 500 elettriche in attesa della spedizione? Saranno collegate ad appositi punti di ricarica bidirezionali fast charge con una potenza fino a 50 kW. Nella prima fase di costruzione dell’impianto sono state installate 32 colonnine V2G in grado di connettere 64 veicoli. Nella seconda fase (“full scale” che verrà sviluppata alla fine dei risultati di testing) si potranno collegare all’infrastruttura fino a 700 veicoli. I lavori per l’ampliamento sono previsti nel corso del 2021, mentre la messa in esercizio è prevista per il 2022.
Questo progetto rappresenta la prima applicazione industriale su larga scala del V2G integrato con batterie a fine vita di veicoli elettrici, un progetto di economia circolare unico nel suo genere che permette di massimizzare l’utilizzo delle batterie per tutto il loro ciclo di vita.
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