Ferrari Daytona, dal fienile all'asta milionaria

Il primo proprietario fu Luciano Conti, fondatore della Conti Editore ed editore del Guerin Sportivo e di Autosprint, celebre amico-nemico di Enzo Ferrari
Ferrari Daytona, dal fienile all'asta milionaria

ROMA - A girare per campagne e fienili ogni tanto si scopre ancora qualcosa di valore. Sicuramente per trovare una Ferrari 365 GTB/4 “Daytona” di fortuna ce ne vuole davvero parecchia ma è successo davvero e l’auto in questione, che peraltro è l’unica stradale costruita in alluminio, ha passato gli ultimi 40 anni tra galline e rastrelli. Poi, dopo un lungo viaggio è arrivata a Maranello, dove il 9 settembre parteciperà all’asta celebrativa per i 40 anni del Cavallino Rampante, organizzata da RM Sotheby’s. Questa Daytona ha Il telaio numero 12653 che corrisponde all'auto numero 30 nella sequenza di numerazione delle Daytona e ha la carrozzeria Scaglietti numero 32.

ALLUMINIO - Oltre al telaio numero 12547, che era stato commissionato da Luigi Chinetti per correre la 24 Ore di Le Mans, quest'auto è dunque l'unica Daytona con specifiche stradali carrozzata in alluminio. Questo, perché degli oltre 1.200 esemplari prodotti dal 1969 al 1973, solo cinque dedicati alle competizioni furono dotati della carrozzeria “leggera” interamente in alluminio; a queste venne aggiunta, forse per un ordine speciale, una sola versione stradale. Prodotta nel giugno del 1969, questa Ferrari Daytona era dotata di fanali coperti in plexiglas e finestrini elettrici, verniciata in Rosso Chiaro con interni in pelle nera.

BOLOGNA - Nel settembre del 1969 la vettura venne consegnata al concessionario di Bologna, la Motor SpA di Carla Allegretti, quindi acquistata alla fine del mese da Luciano Conti, l'editore del Guerin Sportivo e di Autosprint celebre amico-nemico di Enzo Ferrari. Nel 1970, la Conti Editore cede questa vettura 'unica' a Guido Maran di Verona che, un mese dopo, la rivende a sua volta all'industriale Carlo Ferruzzi di Ravenna. L'anno successivo la Daytona 365 GTB/4 passa ancora di mano e nel mese di luglio viene cancellata dalla motorizzazione italiana per essere importata da una concessionaria giapponese tre mesi dopo.

MAGAZZINO - L'auto diventa subito celebre nel Paese del Sol Levante in quanto protagonista di un report pubblicato sul fascicolo di gennaio 1972 della rivista Car Graphic. Nel maggio del 1975 i documenti di questa splendida berlinetta registrano l'acquisto da parte di Goro Guwa di Gifu e, nell'aprile del 1979, di Tateo Ito, di Nagoya. Quasi un anno più tardi finisce nelle mani di Makoto Takai, il collezionista che la terrà nascosta per quasi 40 anni in un magazzino nelle campagne giapponesi.

FIENILE - L'esemplare è tornato 'in vita' nei primi mesi del 2017, quando dopo la sua scoperta nel 'fienile' la Daytona 365 GTB/4 è stata sottoposta ad un'accurata valutazione dell'esperto del Cavallino, Marcel Massini che ha confermato la corrispondenza con i registri di fabbrica di motore e del gruppo cambio-differenziale. Nonostante i vari proprietari giapponesi abbiano apportato una serie di modifiche cosmetiche minori, questa vettura - ribadisce RM Sotheby's - rimane un esemplare autentico sotto molti altri punti di vista.

ORIGINALE - Gli interni presentano un impressionante stato di originalità, con buone condizioni riscontrabili in pannelli delle portiere, alette parasole, specchietto retrovisore, sedili, moquette, pomello del cambio e rivestimento del cielo. Secondo la celebre Casa d'aste Rm Sotheby's questo esemplare ha un valore di circa 1,7 milioni di euro, ma è probabile che verrà stabilito un nuovo record per la Daytona. 

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