Il grafene, leggero e resistente: dal tennis alle auto elettriche

E’ una soluzione sperimentata da alcune aziende per ridurre i tempi di ricarica delle auto elettriche, sviluppata da una startup spagnola per bici e moto. Il materiale sottile, leggero e di più lunga durata è utilizzato sulle racchette Head e sugli smartphone
Il grafene, leggero e resistente: dal tennis alle auto elettriche

Una delle principale cause, se non la primaria, dell’ansia da… prestazione dell’automobilista alla guida di un’auto a zero emissioni è la durata delle batterie. Di sicuro uno dei temi maggiormente dibattuti quando si affronta l’argomento della nuova mobilità elettrica, Se ne parla da tempo, ma non è un problema che tocca soltanto il mondo dell’Automotive. Anzi, forse il dibattito è nato in altri settori. Che hanno puntato sull’uso del grafene.

TELEFONIA MOBILE Per esempio quello della telefonia mobile, al punto da muovere i colossi alle prese con le continue proteste degli utenti sulla durata della carica degli smartphone sempre più soggetti a utilizzazioni differenti, non soltanto telefoniche, ma in nome di una globale connessione. Parliamo di Samsung, che secondo voci non ufficiali avrebbe testato delle nuove batterie al grafene, in grado di ridurre i tempi di ricarica di una batteria da 4.000 mAh (quella utilizzata su Samsung Note 9) pare addirittura a 30 minuti soltanto per la ricarica completa.

Quali sarebbero in sostanza i pregi delle batterie al grafene rispetto a quelle oggi di largo uso agli ioni di litio? Come detto la prima caratteristica è la maggiore rapidità di ricarica, inoltre ed è un fattore molto importante, le batterie al grafene non soffrono di surriscaldamento un problema che invece ha destato recentemente un po’ di preoccupazione (basti ricordare gli annunci sugli aerei…). E ancora, il processo di degrado della batteria al grafene ha un processo più lento per quanto riguarda il degrado e la dismissione, mentre quelle agli ioni di litio secondo alcune indicazioni perderebbero il 10% di efficienza all’anno.

TECNOLOGIA ITALIANA Da ricordare che a Barcellona, al Mobile World Congress, l’ITT (Istituto Italiano di Tecnologia) aveva presentato un prototipo di batteria al grafene sottile come una maglia termica a pelle, leggero, flessibile e “lavabile”, capace di immagazzinare energia rinnovabile da utilizzare per la ricarica velocissima dei dispositivi portatili.

MARIA SHARAPOVA, LA MADRINA Il grafene, tra l’altro, ha un’altra applicazione in un campo sportivo: viene utilizzato per la realizzazione i racchette da tennis, per esempio la nuova serie Head Graphene 360 Instinct accompagnata da una madrina d’eccezione, Maria Sharapova e dedicata ai giocatori che “cercano maggiore potenza abbinata al massimo livello di comfort”, declinata in cinque livelli a seconda del… talento e delle necessità del giocatore. la nuova tecnologia Graphene 360 aggiunge stabilità, e un trasferimento dell’energia ottimizzato per una maggiore potenza e velocità della palla.

MENO DI 10 MINUTI Avremo un mondo al … grafene anche nell’a mobilità del futuro? La sperimentazione avanza, le aziende parlano di nuove batterie sicuramente entro il 2021 se non prima. Ma c’è ancora riserbo. Di sicuro il grafene è in grado di migliorare le prestazioni di una varia gamma di prodotti. E’ stato definito il “materiale magico”, è un conduttore elettrico migliore del rame, impermeabile, anche ai gas, sei volte più leggero dell’acciaio ma 200 volte più resistente, in pratica è quasi trasparente. Una startup spagnola (Earthdas) ha sviluppato una batteria al grafene ricaricabile in meno di 10 minuti per moto e bici elettriche. Dalle due alle quattro ruote non resta che… aspettare ancora un po’.

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