Yamaha: 'Vogliamo che Rossi finisca la carriera con noi'.

A 35 anni suonati il pesarese rinnova per altre due stagioni con Yamaha in MotoGP. Lin Jarvis: è nostra intenzione che Valentino rimanga con noi fino alla fine della sua carriera agonistica e oltre”.
Sembra passato un attimo da quell'anno fatale, quando il popolo dei tifosi si divise: Valentino Rossi era un folle o un coraggioso? Invece sono già trascorsi dieci anni: era l’inizio del 2004 e il pesarese, giovane campionissimo reduce da tre titoli mondiali consecutivi nella classe regina, passava dall’invincibile Honda all’incognita Yamaha, giudicata da tutti nettamente inferiore e a bocca asciutta da 12 stagioni (ossia dalla storica tripletta ’90 – ’92 messa a segno con Wayne Rainey).

I fatti avrebbero dato ragione a Rossi: alla prima stagione in sella alla M1, il Dottore vinse ben 9 gare,  riconfermandosi campione e staccando le Honda di Gibernau e Biaggi di 47 e 87 punti. Nel 2005 il trionfo definitivo: Valentino conquista 11 vittorie e a parte due ritiri sale sempre sul podio: Marco Melandri su Honda è staccato di ben 147 punti. Fu la consacrazione. 

Poi arrivarono avversari ben più temibili, Stoner e Lorenzo, ma Rossi, com’è noto aveva ancora tanto da dire. 2008 e 2009, altra doppietta: a 30 anni il pesarese divenne l’icona assoluta del motociclismo, un personaggio mediatico di portata mondiale, l’uomo che portò le gare in tutte le case degli italiani.

Sono trascorsi dieci anni dal 2004 e oggi Yamaha conferma la sua fiducia a Rossi per altre due stagioni. Nelle ultime stagioni le delusioni non sono mancate, partendo dal biennio in Ducati (a livello di risultati il periodo più nero della carriera di Valentino), fino al ritorno all’ovile nel 2013 al fianco dell’ex nemico Lorenzo. L’ultima vittoria risale al 29 giugno 2013, ad Assen, la 106esima della carriera.
Rossi a 35 anni non vuole mollare, nonostante il fenomeno Marquez stia monopolizzando la scena e dietro di lui Marquez e Pedrosa non stiano a guardare. E Yamaha non lo vuole mollare, sia perché Rossi sta dando incoraggianti segni di ripresa (5 podi nelle prime 8 gare nella stagione in corso), sia perché in fin dei conti mancano al momento alternative valide per sostituirlo.

Senza dimenticare che, nonostante la sua stella non sia più fulgida come un tempo, Rossi è ancora l’uomo immagine del Motomondiale e lo stesso Carmelo Ezpeleta, il potentissimo boss della Dorna, lo scorso anno dichiarava che il pesarese vendeva ancora da solo più merchandising di tutti gli altri piloti messi assieme. Valentino fa vendere capellini e magliette, Valentino fa vendere biglietti, Valentino fa vendere occhiali, moto e automobili. Rossi si diverte ancora dice, ma non è tanto lui ad avere bisogno della MotoGP, quanto la MotoGP ad aver ancora bisogno di lui, in attesa che un altro campionissimo, magari Marquez, possa prendere il suo posto nel Pantheon delle divinità a due ruote. Per cui lunga vita al Re.  

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