8 Ore di Suzuka 2014, trionfo Honda

La Casa dell'Ala vince in casa per il quinto anno consecutivo con Takumi Takahashi, Leon Haslam e Michael van der Mark: gara imprevedibile a causa della pioggia, molti gli incindenti. Schwantz costretto al ritiro.
8 Ore di Suzuka 2014, trionfo Honda

Quinto trionfo consecutiva per Honda alla 8 Ore di Suzuka: la Casa dell'Ala  il marchio con il maggior numero di successi con ben 27 vittorie (di cui una nel 2001 con Valentino Rossi) su 37 edizioni della prestigiosa gara di endurance di motociclismo. Come nel 2013, l'equipaggio del team MuSASHI HARC-PRO, che ha festeggiato la sua seconda vittoria consecutiva con l'equipaggio composto da Takumi Takahashi, Leon Haslam (Honda Superbike) e Michael van der Mark.

Se il maltempo imperversa sull'Italia, anche in Giappone non scherza: a causa di un violento acquazzone la gara è stata accorciata a sole 6 ore e 55 minuti e l'asfalto sdrucciolevole ha mietuto parecchie vittime eccellenti, in primis l'altro pilota Honda Superbike, Johnny Rea, il cui team è stato costretto al ritiro dopo la rovinosa caduta del compagno di squadra Kousuke Akiyoshi, eroicamente tornato ai box in sella alla sua CBR1000RR con una gamba rotta. A quel punto la moto è stata affidata al terzo pilota, il nostro Lorenzo Zanetti, ma ormai non si poteva fare più a e l'italiano ha concluso la gara al 40° posto. 

Bella la prestazione del team Suzuki Yoshimura (Tsuda/Waters/De Puniet), arrivato secondo davanti all'altra GSX-R 1000 del Team Kagayama e il terzetto formato da Yukio Kagayama, Noriyuki Haga e Dominique Aegerter, che all'esordio su una SBK e sul tracciato giapponese si è tolto anche la soddisfazione di comandare all'inizio della corsa, tenendo poi un passo davvero importante.

Quarto posto per la prima delle Yamaha, quella della Monster Energy with YSP, affidata aKatsuyuki Nakasuga, pilota che ricorderete per le sue wild card in MotoGp, in questa occasione affiancato da Broc Parkes e Joshua Brookes. Nemmeno un metro di pista per la leggenda Kevin Schwantz: il suo compagno Nobuatsu Aoki è infatti caduto dopo appena pochi passaggi alla 130R, distruggendo la Suzuki della Legend of Yoshimura e frustrando le ambizioni del campione del mondo 1993. 

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