Motor Show 2014, i capolavori Lamborghini

La casa di Sant'Agata Bolognese ha portato a BolognaFiere tre icone di oggi e di ieri: la nuova Huracán LP 610-4, l’Aventador LP 700-4 e l’intramontabile Miura SV.
I visitatori che da sabato 6 dicembre affolleranno la 39esima edizione del Motorshow di Bologna potranno ammirare, all’interno del padiglione dedicato alla Motor Valley (n. 26), ammirare tre capolavori dei padroni di casa di Lamborghini, la nuova Huracán LP 610-4, l’Aventador LP 700-4 e l’intramontabile Miura SV. 

La Huracán ha debuttato quest’anno a marzo al Salone di Ginevra e in meno di un anno ha già collezionato oltre tremila ordini da tutto il mondo. Dotata di motore V10 dalla potenza di 610 CV, la Huracán è capace di prestazioni straordinarie. La velocità massima è di oltre 325 km/h e i valori di accelerazione - da 0 a 100 km/h in 3,2 sec., da 0 a 200 km/h in 9,9 sec. - offrono un'idea chiara del suo dinamismo. Il telaio ibrido di nuova concezione è un capolavoro di tecnica che unisce fibra di carbonio e componenti in alluminio. La scocca ultra leggera è alla base del ridotto peso a secco del veicolo, appena 1.422 chilogrammi. Dopo pochi mesi dal lancio Lamborghini ha inoltre fornito una Huracan speciale alla Polizia di Stato (vedi gallery a sinistra).
In esposizione anche l’Aventador LP 700-4 (a sinistra nella versione Tricolore presentata al Salone di Pechino), supersportiva lanciata nel 2011 equipaggiata con motore 12 cilindri e trazione integrale permanente. La grinta del propulsore abbinata alla velocissima trasmissione ISR permette prestazioni di assoluto rilievo: l'accelerazione 0-100 km/h richiede infatti solo 2,9 secondi mentre la velocità massima raggiunge i 350 km/h.

Infine l'intramontabile Miura SV gialla appartenente alla collezione del Museo Lamborghini di Sant’Agata Bolognese che rappresenta quello che internazionalmente è considerato un capolavoro in ambito automobilistico. Miura era il nome di una famosa razza di tori, tra le più aggressive di tutta la Spagna, e inaugurò la tradizione Lamborghini di dotare le proprie vetture di nomi tratti dal mondo della tauromachia. Il progetto fu di due giovani ingegneri Giampaolo Dallara e Paolo Stanzani, che lavorarono su un’idea innovativa, quella di sistemare il motore V12 in posizione posteriore trasversale. Nata dalla matita di Marcello Gandini, per conto della carrozzeria Bertone, aveva una linea sinuosa, sensuale, inconfondibile ed era alta solamente 105 centimetri dal suolo. Il motore a 12 cilindri, portato a 3929 cc, erogava 385 cavalli e permetteva di raggiungere i 280 km/h. Presentata al Salone di Ginevra del 1966, riscosse un immediato successo planetario, polverizzando qualsiasi criterio di riferimento nel settore delle auto sportive. Prodotta dal 1966 al 1972 in 763 esemplari, venne scelta da moltissime personalità, tra cui capi di Stato, sultani, divi dello spettacolo e del cinema internazionale.  

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