L'head-up display (letteralmente 'visore a testa alta') non è un'invenzione recente e già da decenni i piloti dei caccia militari possono visualizzare gran parte della strumentazione di bordo sul cristallo davanti a loro. Negli ultimi anni, anche per merito\colpa degli smartphone, questo tipo di tecnologia sta trovando molti sostenitori anche in ambito automobilistico e case come, ad esempio, BMW o Land Rover stanno mettendo in commercio i primi modelli dotati di questo dispositivo (vedi il Discovery 2015). Ma come per la guida autonoma, anche in questo settore esistono società indipendenti che vendono kit per customizzare la prorpia auto indipendentemente dalla marca.
Ad esempio Navdy (senza dimenticare Garmin), società di San Francisco che ha commercializzato (on line per 299 dollari) il suo omonimo head-up display: installando il dispositivo sul cruscotto viene proiettato sul parabrezza un visore trasparente le mappe del navigatore, i messaggi ricevuti sul telefono e molte altre applicazioni, il tutto controllabile con comandi vocali. Nel video un esempio del funzionamento del sistema. L'unico dubbio, per schierarsi dalla parte degli inguaribili scettici, è se questi head-up display non contribuiscano ancor di più a distrarre gli automobilisti, spesso più concentrati a controllare social e messaggistiche varie che a guidare.