Dovendo trovare un difetto alla Mini si potrebbe obiettare che lo spazio posteriore non è mai stato il suo forte: la compatta premium britannica, onde mantenere il suo aplomb da piccola sportiva aveva sempre dovuto rinunciare a preziosi centimetri, che rendevano il vano posteriore un po' sacrificato e lo spazio per le gambe dei passeggeri risicato. Oggi Mini diventa Maxi, andando a sconfinare in un segmento (affollato e combattivo) che fino ad ora le era sconosciuto, aumentando le dimensioni, regalandosi due porte supplementari ma cercando di mantenere inalterati quei tratti distintivi che l'hanno rese celebre (e molto venduta) in tutto il mondo.
Una crescita sostenibile, dunque: il linguaggio formale e l'architettura della scocca sono tipici del marchio, ma abbinati a proporzioni indipendenti e inedite. La lunghezza della scocca, cresciuta di 161 millimetri, raggiungendo i 3.982 millimetri regala al modello una linea sportiva e filante, mantenendo caratteristici stilemi di design, come calandra del radiatore esagonale, gruppi ottici e luci posteriori con larga cornice cromata, indicatore di direzione laterale e cornice nera che avvolge la scocca senza soluzione di continuità analoghi alla nuova Mini.
L'abitabilità è ovviamente aumentata e di molto: i tre posti nella zona posteriore dispongono di 72 millimetri in più di spazio per le gambe, di 15 millimetri in più di spazio per la testa e di 61 millimetri in più di larghezza interna all’altezza dei gomiti; inoltre, il bagagliaio vanta 278 litri di capacità, dunque 67 litri in più rispetto al modello a 3 porte.
L'auto sarà disponibile in quattro varianti di modello; rispettivamente due motori a benzina e due propulsori diesel di nuova generazione con tecnologia Mini TwinPower Turbo. I benzina sono un tre cilindri da 100 kW/136 CV, o un quattro cilindri da ben 192 CV per la versione S, mentre i diesel tre cilindri passano dai 116 CV della versione ai 170 della grinotsa SD. Dal prossimo autunno è previsto un ampliamento della gamma con le varianti d’ingresso One D (motore tre cilindri diesel, 70 kW/95 CV) e One a 5 porte (motore tre cilindri a benzina, 75 kW/102 CV).
Molto completa la dotazione di dispositivi, con servosterzo elettromeccanico con funzione Servotronic, Dynamic Stability Control (DSC) di serie con Dynamic Traction Control (DTC) ed Electronic Differential Lock Control (EDLC) di serie. Nella MINI Cooper S 5 porte e nella MINI Cooper SD 5 porte anche con Performance Control.
Inoltre con il MINI Driving Modes, optional, è possibile variare la taratura: il dispositivo agisce tramite una manopola alla base della leva del cambio o del selettore di marcia. Il settaggio di base è MID Mode: sono attivabili SPORT e GREEN Mode, cambiando le risposte del pedale dell’acceleratore e dello sterzo, la dinamica di cambio-marcia del cambio Steptronic e del Dynamic Damper Control.
La strumentazione montata sul piantone dello sterzo presenta indicazione della velocità e del numero di giri. Abbinata al display a colori che visualizza lo stato della vettura e la riserva di carburante. Mentre la strumentazione centrale offre contenuti nuovi, a colori, tramite un anello a LED. Disponibili i sistemi di assistenza alla guida e il pacchetto di MINI Connected. © RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di News Motori