Forse non tutti sanno che tra i tanti successi collezionati dal 1927 ad oggi da Volvo, c'è anche un insuccesso (commerciale), che troncò la carriera alla prima auto sportiva del marchio. Era il 2 giugno 1954 quando la Volvo Sport, una roadster due posti fece il suo debutto: pensata principalmente per il mercato straniero, Stati Uniti in primis, venne progettata con metodi innovativi, tipici del brand Volvo, ma purtroppo il "parto fu prematuro" e l'auto uscì non al meglio delle sue potenzialità, decretandone l'uscita di produzione dopo solo 68 esemplari.
La storia della sua nascita è affascinante: la Sport era il prodotto dei numerosi viaggi ‘esplorativi’ negli Stati Uniti fatti dal fondatore di Volvo - Assar Gabrielsson – all’inizio degli anni ’50. Nei suoi tentativi di apprendere il più possibile sul mercato prima di lanciare il marchio al di là dell’Atlantico, egli incontrò moltissime persone che operavano nel mondo dell’auto. Fra le aziende con cui venne a contatto c’era la Glasspar di Montecito, in California. Dal 1951, questa società costruiva scafi per imbarcazioni e carrozzerie per auto sportive utilizzando un nuovo materiale, la fibra di vetro. Gabrielsson era molto interessato a questo processo di lavorazione e voleva capire come questo materiale potesse essere utilizzato in Svezia. Inoltre si rese conto che negli Stati Uniti c’era un forte interesse nelle piccole auto sportive europee, quindi Volvo avrebbe dovuto costruirne una.
Nel 1953, a Glasspar venne commissionato di disegnare una carrozzeria, produrre gli stampi, costruire il primo prototipo e addestrare il personale di Volvo alla progettazione e realizzazione delle carrozzerie in fibra di vetro. Una volta ritornati a Goteborg, gli ingegneri Volvo furono incaricati di sviluppare un telaio adatto alla scocca in fibra. Il nome scelto per la nuova auto era breve e accattivante e si accompagnava a un profilo della carrozzeria corto e arrotondato completato da una grande griglia che ricordava una turbina. Il passo era di 20 centimetri più corto rispetto alla Volvo PV 444, modello con cui la Sport condivideva la meccanica. Sotto al cofano rombava una versione da 1.4 litri del motore della PV 444 con speciale messa a punto, due carburatori e 70 CV di potenza. La velocità massima dichiarata era di155 km/h.
Per l’inizio del 1954, Glasspar aveva consegnato a Volvo il primo prototipo che si potesse guidare, sebbene fosse ben lungi dall’essere completamente sviluppato: mancava la capote in tela e i finestrini laterali non si potevano abbassare. I prototipi vennero aspramente criticati durante i test effettuati internamente: il telaio era poco solido, la plastica si incrinava, le portiere non erano ben integrate nella carrozzeria e il cambio a tre rapporti era tutt’altro che sportivo.
Ora della presentazione che si tenne all’Aeroporto di Torslanda, erano già stati portati a termine altri due prototipi e Volvo era in grado di dimostrare quanto stesse prendendo seriamente il suo progetto di realizzazione di un’auto sportiva. Ai partecipanti all’evento fu detto che la commercializzazione dell’automobile sarebbe iniziata nel 1955 e che ne sarebbe stata prodotta una prima serie di 300 esemplari, tutti destinati all’esportazione. Subito dopo questa prima presentazione al pubblico, Volvo iniziò un tour per presentare le tre nuove auto a tutti i concessionari Volvo in Svezia.
Nella primavera del 1956 le prime automobili vennero consegnate ai clienti in Paesi come Sudafrica, Brasile, Marocco e Stati Uniti. Tuttavia le consegne vennero effettuate anche ai clienti svedesi, infatti la strategia originaria che prevedeva che la Volvo Sport sarebbe stata un prodotto solo per l’esportazione era stata rivista. A questo punto, diversi elementi della vettura risultavano ridisegnati e l’auto era finalmente dotata di tetto in tela e di finestrini che si abbassavano. Il cambio però aveva ancora solo tre rapporti.
La produzione e le vendite procedevano a rilento e nel corso del primo anno dal lancio vennero costruiti solo 44 esemplari dell’auto. Nel 1957 ne vennero realizzati altri 23, ma dopo che il nuovo Amministratore Delegato del Gruppo, Gunnar Engellau ebbe guidato una Volvo Sport per un fine settimana, diede ordine che la produzione cessasse immediatamente, non considerando l’auto non all’altezza.
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