Toyota RAV4 Hybrid: la prova su strada

La quinta generazione del celebre Suv giapponese è dotata anche di doppio motore, nelle versioni con e senza trazione integrale
Toyota RAV4 Hybrid: la prova su strada

L’universo ibrido si espande nello spazio senza confini dove ora tutti si affrettano a correre. Ma che in realtà è già presidiato, occupato dall’impero Toyota, il primo a decollare verso la nuova galassia, appena (si fa per dire) 18 anni fa dove ha conquistato tutto quello che c’era da conquistare, compresi 8 milioni di clienti ibridi, anticipando la concorrenza esattamente come sta accadendo con l’idrogeno e la Mirai già atterrata sul pianeta terra.

SUCCESSO MONDIALE - E ora che nell’universo ibrido sbarca anche l’astronave guida, il RAV4, il modello che dal 1984 ha totalizzato 6,5 milioni di unità vendute in tutto il mondo (1,5 milioni in Europa) il dominio diventerà ancora più totale, proprio grazie alla fusione tra la madre di tutti gli ibridi e la madre di tutti i SUV. Acqua, tanta acqua al mulino Toyota, confermato leader mondiale dei costruttori anche nel 2015. Un mulino che nell’ultimo anno avrà pure perso qualcosina - come dice Fabio Capano, direttore della comunicazione di prodotto per l’Europa - nel Vecchio Continente (appena 14.000 unità considerando anche Lexus) ma che si consola proprio sulla sua galassia ibrida, grazie al +17% ottenuto dai veicoli ibridi venduti (20% di quota) trascinati dai successi di Yaris e Auris (rispettivamente +23 e +12%).
Non è la riedizione di guerre stellari in versione automobilistica, solo la fotografia di una visione vincente che ora potrà contare sul contributo della quinta generazione del Suv primordiale, capace nel 2015 di portare a casa 650.000 unità vendute!

BELLA CON SPAZIO – Già, la Toyota Rav4 ibrida, al primo impatto colpisce per l’estetica molto più leggera e filante rispetto all’ultima edizione di tre anni fa e per lo spazio, sorprendente rispetto alle dimensioni. Frontale aggressivo, moderno, con calandra a freccia, unita ad una mascherina e a fari più sottili regalano leggerezza e personalità in linea con la gamma. Una volta dentro si percepiscono subito volumi più ampi, confermati da un co- modo trasferimento passato sui sedili posteriori. Il segreto? Sta sotto il cofano!

SISTEMA - Dov’è il link motore-spazio? Ci arriviamo: in effetti, si fa presto a dire ibrido. Ognuno ha il suo e se lo gestisce come meglio crede. Toyota in materia ha più esperienza di tutti e sul Rav4 offre due versioni, la prima a due e l’altra a quattro ruote motrici. La prima opzione ha un motore a benzina (un quattro cilindri 2,5) abbinato ad uno elettrico (alle batterie al nichel metallo idruro) entrambi collegati da una trasmissione gestita da una centralina che li fa lavorare insieme o separatamente cercando sempre massima efficacia e rendi- mento. La 4WD dispone invece di un secondo motore elettrico che agisce sulle ruote posteriori: in entrambi i casi la potenza massima è di 197cv.
La particolarità di questa trazione integrale e? che non ha albero di trasmissione e senza il tunnel centrale c’è più spazio per i passeggeri. Per viaggiare totalmente in elettrico si deve spingere il tasto EV in basso nella consolle, con un’autonomia di 2,5 km e senza andare oltre i 50 km/h. Ma il sistema si ricarica in movimento quando si frena o si decelera, con le batterie-generatori che recuperano l’energia cinetica tramutandola in energia elettrica. Le altre due modalità di marcia sono Eco (per l’efficienza) e Sport. Per la cronaca, chi non volesse la versione ibrida, in listino c’è ancora il diesel 2.0 litri da 143 cv di derivazione Bmw.

INTERNI TECNO - Se l’ibrido fa la sostanza, alla forma del salto di qualità di Toyota Rav4 Hybrid ci pensano tecnologia a bordo e le finiture degli interni. Queste ultime, ad esempio, tolgono un po’ di quella patina vagamente spartana che aveva caratterizzato le serie precedenti. Si può fare ancora di più ma il passo avanti e? deciso come qualità media dei materiali nelle versioni standard. C’e? un primo display da 4”2, un indicatore di utilizzo analogico-digitale che segnala l’utilizzo migliore dell’energia e sostituisce il contagiri e poi c’è quello principale da 7” che include il navigatore. 

QUANTI SUPPORTI! - Capitolo tecnologia: con il Safety Sense Plus, Toyota aggiunge al rilevamento pedoni e al cruise control adattivo già attivi sul resto della gamma il sistema pre collisione, l’avviso di superamento corsia, abbaglianti automatici e riconoscimento segnaletica stradale. In più c’è il Panoramic View Monitor che con 4 telecamere offre una visione a 360 gradi dell’area intorno alla vettura e aiuta anche i più in difficoltà con i parcheggi. Si tratta di optional che valgono in tutto 3.000 euro.

LA PROVA - Intanto, il bagagliaio: con 579 litri siamo a buon livello. La capacità di carico è di 1.650 kg, notevole. Poi, una volta messa in moto colpiscono due cose. Da una parte la silenziosità in marcia, aumentata del 155% secondo i tecnici made in Japan. Dall’altra la certezza che non si potrà mai chiedere a questa macchina una guida sportiva. Meglio puntare sul comfort e una guida sicura. Il motore risponde con un attimo di ritardo alle sollecitazione dell’acceleratore ed è l’unico momento in cui si avverte la sua esistenza, perché poi diventa estremamente fluido e progressivo con il cambio sequenziale a sei rapporti . Sulle strade spagnole che da Benidorm portano ad Alicante per poi tornare fino a Valencia abbiamo apprezzato l’agilità della Toyota Rav4 ibrida in entrambe le versioni. Anche se quella due ruote motrici è sembrata complessivamente più equilibrata.
A lancio i prezzi partono dai 25.500€ della diesel versione active di ingresso, per arrivare ai 37.950€ della Hybrid top di gamma versione lounge. Finito il lancio si salirà di circa 3.500€.
L’universo ibrido è senza limiti, non senza costi.

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