Lexus è il marchio più affidabile, per gli inglesi

Tre riconoscimenti: nella categoria SUV con la RX, nell berline di lusso con la IS e nelle ammiraglie con la GS. Toyota ha vinto negli MPV con la Prius+
Lexus è il marchio più affidabile, per gli inglesi
ROMA - il magazine britannico Auto Express stila ogni anno la classifica Driver Power, raccogliendo i dati inviati da oltre 50.000 lettori che compilano delle schede di affidabilità riguardo alle auto che possiedono. I modelli sono divisi in otto categorie a seconda del tipo di carrozzeria e nel 2016 è stato il Gruppo Toyota a fare incetta di premi, con entrambi i suoi marchi. Lexus, infatti, ha ottenuto ben tre riconoscimenti: nella categoria SUV con la RX, in quella berline di lusso con la IS e in quella ammiraglie con la GS. Toyota, invece, ha primeggiato nella categoria monovolume con la Prius+, cioè la versione sette posti dell’ibrida più famosa del mondo.
 
Questo riconoscimento è importante perché indica l’affidabilità di un modello e quindi anche la sua appetibilità sul mercato dell’usato, ma può anche dare importanti indicazioni in chiave flotte aziendali, un settore dove avere un’auto che non rimane mai ferma per inconveniente o riparazioni, è molto importante. Quanto alle altre categorie, la Skoda Citigo ha primeggiato tra le piccole, mentre la Honda Civic è risultata la compatta più affidabile. La BMW Serie 4 si è distinta tra le sportive e la Dacia Logan MCV tra le station wagon.
 
Steve Fowler, Caporedattore di Auto Express, ha commentato così i risultati «Le straordinarie qualità Lexus in termini di affidabilità sono un dato di fatto e non è una sorpresa che il brand abbia dominato la classifica 2016. È molto difficile che vetture del genere presentino qualche difetto, e anche in tal caso c’è da sottolineare l’efficienza e la rapidità di gestione del problema da parte dei concessionari». Tale riconoscimento è una rassicurazione anche per i clienti italiani, aumentati nel 2015 (+65% vs 2014 con oltre 3.300 immatricolazioni) e in continua crescita anche nel 2016, con il primo quadrimestre che ha segnato un +16% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. 

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