Sicurezza stradale, telefono killer tra i giovani

Incidenti mortali in aumento soprattutto tra i neopatentati: tre su quattro sono causati dalla distrazione e i colpevoli sono gli smartphone
Sicurezza stradale, telefono killer tra i giovani

ROMA - Il dott. Giuseppe Bisogno, numero uno della Polizia Stradale, lo va predicando ormai da anni: il nuovo killer degli automobilisti è lo smartphone. Dopo anni, anzi decenni, di sensibilizzazione (e repressione) nei confronti di chi guida sotto l'effetto di alcol e droghe si sono visti risultati incoraggianti. Controbilanciati, in senso negativo, dagli incidenti mortali causati dalla distrazione e in primis dall'uso del telefono mentre si guida. Secondo un recente dossier ACI, nel 2015, in Italia, ci sono stati ogni giorno mediamente, 9 morti sulla strada, per un totale di circa 3.400 morti e poco meno di 250.000 feriti. Il dato, già drammatico in sé, è aggravato dal fatto che per la prima volta in 15 anni si registra pertanto un’inversione del calo della mortalità, che per i neopatentati (primi 4 anni di guida) ha una incidenza quasi doppia rispetto ai guidatori più esperti.

Nel 75% dei casi gli incidenti sono dovuti a distrazione, ossia 3 su 4. Come mai? Studi e ricerche evidenziano che una delle prime cause è l’uso dello smartphone per inviare messaggi, chattare, scattare selfie e guardare foto. E sicuramente rl'evoluzione dei telefoni in smartphone in grado di connettersi ai social e al web non aiuta. 

Per questa ragione l’ACI - Automobile Club d’Italia - lancia “#GUARDALASTRADA” e “#MOLLASTOTELEFONO”, una campagna di sensibilizzazione contro le distrazioni alla guida legate all’uso dello smartphone, rivolta in particolare ai giovani tra i 18 e i 29 anni. Testimonial d’eccezione Francesco Mandelli, attore e conduttore televisivo, volto particolarmente noto e amato dai giovani. Mandelli è il protagonista di un video che parte da una situazione paradossale nell’uso del telefono alla guida e si conclude con un incidente gravissimo. Il filmato chiude con Mandelli - nella veste di se stesso e non più di attore - che spegne il telefono.

“Quando mi è stato chiesto di sostenere la campagna di sicurezza stradale di ACI rivolta ai giovani, ho accettato di slancio – ha dichiarato Francesco Mandelli – perché da vero appassionato d’auto quale sono credo che guidare possa essere anche una grande emozione ma a condizione di farlo con consapevolezza e attenzione. Abbiamo metabolizzato che alcuni comportamenti in auto sono sbagliati ma l’uso del telefonino non è ancora vissuto come pericoloso, mentre lo è tanto quanto non allacciare le cinture, guidare dopo aver bevuto, viaggiare a velocità elevate. Non dobbiamo usare il telefono alla guida e dobbiamo impedire che lo facciano gli altri.”

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