McLaren P1 GTR Senna, motore e stupore

Esemplare unico dedicato al primo titolo mondiale di Ayrton nel 1988, con la livrea della monoposto più vincente della storia della Formula 1. Ancora oggi il pilota brasiliano evoca la perfezione.
McLaren P1 GTR Senna, motore e stupore

Un esemplare unico che chiama in causa due uomini inimitabili. Uno guida le leggende della Formula 1, l'altro è altrettanto leggendario come imprenditore, ma poi costretto ad inciampare nel senso che mancava alle sue frasi fatte. “Una vettura da corsa è bella solo quando vince” diceva Enzo Ferrari, e sbagliava. Con quel cinismo che non gli faceva più badare agli uomini, che gli fece ignorare quel giovane brasiliano che ad inizio anni 80' volava prima con una scuderia ridicola come la Toleman, e poi con la Lotus più bella che mai. Prima del 1988, prima che Ayrton Senna incontrasse Lei.

La McLaren MP4/4 è stata disegnata dal genio assoluto Gordon Murray, aveva un telaio in carbonio magistrale e un motore Honda sei cilindri turbo da 890 cv violento come la pelle d'oca prima di una rivincita. La MP4/4 detiene ancora oggi il record di vettura più vittoriosa della F.1 perché si aggiudicò 15 delle 16 gare a cui prese parte. Cioè tutte tranne una, quel Gran Premio di Monza dell'11 settembre quando Berger e Alboreto regalarono a Maranello una doppietta in memoria di chi era morto a Modena appena il 14 agosto. Era Enzo Ferrari. Per le corse e i ricorsi, molto dopo e proprio a Monza Michael Schumacher eguagliò il record di 41 vittorie che apparteneva a Senna, ed era il 2000, l'anno del ritorno del titolo del Mondiale piloti Maranello. In tutto quel frattempo la leggenda ormai l'avevano incisa Ayrton e la McLaren MP4/4, quella del suo primo mondiale.

Bianca e rossa come i colori di uno sponsor milionario di tabacco, e con il numero 12. tutto quello da cui ricomincia oggi con la McLaren P1 GTR Senna, realizzata su richiesta dalla divisione speciale MSO per un cliente con risorse e gusti per l'automobilismo che conta.

Tre anni di attesa e più di 800 ore di lavoro per completare una rivisitazione della P1 in chiave profondamente sportiva, e non solo evocativa. Ci sono un nuovo spoiler anteriore e soprattutto sono inediti il diffusore e l'ala posteriore, il che equivale a dire che la deportanza sviluppata dalla carrozzeria arriva ora a  800 kg. Bello il cofano motore in policarbonato Lexan ultraleggero, meravigliosi gli interni con volante e strumentazione racing, oltre ai sedili in carbonio, come del resto tutto il telaio. Il motore? Il 3.8 litri V8 biturbo è stato profondamente rivisto e ora tocca i 1.000 cv di potenza, per altro non sfruttabili su strada, visto che la vettura non è omologata per circolare su strada e se ne esclude un utilizzo in gara. Ma Senna lo sapeva, “Una vettura da corsa è bella solo quando brilla”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...