I rivenditori dell'usato protestano a Bruxelles: "L'Ecotassa ci manderà in crisi"

Allo studio un piano quinquennale da presentare all'Ue per contenere l'impatto e salvaguardare un settore che solo in Italia dà lavoro a mezzo milione di persone
I rivenditori dell'usato protestano a Bruxelles: "L'Ecotassa ci manderà in crisi"

Le ultime normative in materia di tutela ambientale e del consumatore rischiano di mettere in ginocchio il settore della compravendita di veicoli usati. E' l'allarme lanciato dall'Associazione italiana rivenditori veicoli d'occasione (Airvo), al Parlamento europeo di Bruxelles per chiedere l'apertura di un tavolo Ue dedicato al settore."Il recepimento di alcuni indirizzi normativi stabiliti dall'Ue sta provocando un duro contraccolpo in Italia e si prospetta uno scenario di recessione che avrà riflessi anche in Europa", ha avvertito il presidente dell'Airvo Ercole Messina.

A mettere in difficoltà il comparto, in particolare, la famigerata Ecotassa sulle nuove immatricolazioni di veicoli con emissioni di CO2 superiori ai 161 g/km, e un incentivo (Ecobonus) per l'acquisto di veicoli nuovi a bassa emissione, ibridi ed elettrici. "Proporremo una risoluzione per la definizione di un piano quinquennale comune ai Paesi Ue", ha detto l'eurodeputato Alberto Cirio (Fi), sottolineando la necessità di "contenere l'impatto su un settore che solo in Italia vede occupate quasi mezzo milione di persone e che incide sia sui bilanci familiari sia sul gettito fiscale dello Stato".

L'associazione dei rivenditori chiede anche l'introduzione di uno standard europeo per calcolare la vita residua del veicolo. "La questione non può essere affidata al giudizio soggettivo - ha aggiunto il segretario generale Airvo Salvatore Gravina -, serve un metodo scientifico per certificare le informazioni che vengono fornite nel contratto di compravendita".

 

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