Mercato auto, l'Ecotassa colpisce di nuovo: a febbraio -2,42%

Dopo gennaio (-7,6%), altro mese negativo per le immatricolazioni, frenate anche dall'incertezza e la confusione generata dalla disposizione del Governo. Crisci (Unrae): Una misura inefficace e dannosa
Mercato auto, l'Ecotassa colpisce di nuovo: a febbraio -2,42%

Com’era prevedibile, l’Ecotassa è appena scattata ma ha già iniziato a produrre danni. Quello di febbraio è stato infatti un altro mese di calo di vendite di auto nel nostro Paese, perché la confusione, l’incertezza pesano sulle scelte dei consumatori. A febbraio, infatti, sono state immatricolate 177.825 vetture con una flessione del 2,42% rispetto allo stesso mese dello scorso anno, numero che sommato a quello già negativo di gennaio fa si che le immatricolazione del primo bimestre si siano fermate a quota 343.010, il 4,87% in meno dello stesso periodo del 2018.

 Tutto Il gruppo Fca ha immatricolato a febbraio 44.189 auto, -7,94% rispetto febbraio 2018, mentre nel bimestre siamo a -14,98%. Positivo invece il dato relativo ai privati, settore nel quale il gruppo ha registrato un +45% rispetto al 2018. Jeep è leader dei suv, con il 13,6%, di quota nel segmento (5,3% del mercato totale), con oltre 9.400 registrazioni (+37,6%). Cresce tutta la gamma: Renegade (+10%), Compass (+49%, leader di segmento), Cherokee (+334%), Grand Cherokee (+159%) e Wrangler (+600%). Positiva anche Lancia, a +38,9%. Fiat migliora rispetto a gennaio ma va sempre a -18,20% e vola tra i privati (+53%). Panda resta la più venduta in assoluto mentre Fiat 500L, Tipo e Qubo sonno in testa alla rispettive categorie. Alfa Romeo Stelvio è la vettura più venduta nel 2019 nel suo segmento, anche se il Biscione perde il 47% sul mercato e nel bimestre.

"Visti gli effetti sul mercato ribadiamo ancora una volta l'inefficacia di una misura improduttiva per la riduzione dell'inquinamento, considerato che l'Ecotassa si applica sulle emissioni di CO2 che non sono inquinanti, ma climalteranti, e oltretutto su veicoli di ultima generazione dotati delle migliori e più innovative tecnologie anche per quanto riguarda la riduzione delle emissioni nocive". Lo afferma Michele Crisci, presidente dell'Unrae. "Se a questo - prosegue Crisci - aggiungiamo quanto recentemente diffuso dall'Ispra, che ha scientificamente provato che il contributo all'inquinamento del comparto delle autovetture e dei motoveicoli è pari a solo il 9%, percentuale che comprende anche le circa 13 milioni di vetture ante Euro 4, se ne ricava che l'attuale formulazione dell'Ecotassa non ha alcun senso. L'Unrae, unitamente agli operatori della filiera chiede, pertanto, un confronto urgente con il Governo per delineare una strategia concreta al fine di conseguire soluzioni utili all'economia del settore automotive, all'ambiente e all'ecosistema produttivo. In tal senso, non possiamo che apprezzare e condividere le dichiarazioni di oggi del Sottosegretario al Ministero dell'Ambiente, Vannia Gava, della Lega, con la quale abbiamo avuto modo di confrontarci in modo diretto e proficuo la scorsa settimana e che, esattamente come noi, ritiene fondamentale favorire la sostituzione di vecchie auto ante Euro 4, realizzando nel contempo le infrastrutture così da rendere organica l'azione di abbattimento delle emissioni".


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