Mercedes 300 SLR e la Mille Miglia: tra storia e record

Nel 1955 il campione Stirling Moss, insieme al giornalista Denis Jenkinson, realizzò il primato di percorrenza assoluto di una delle corse più famose d'Italia e proiettò un'auto nella leggenda
Mercedes 300 SLR e la Mille Miglia: tra storia e record

Il percorso è circolare e facile da memorizzare: Brescia-Roma-Brescia. Ed è entrato ormai nell'immaginario dell'appassionato di automobilismo. Una “corsa pazza, estenuante, senza soste, per campagne e città, sui monti e in riva al mare, di giorno e di notte”, come lo definiva il giornalista Giuseppe Tonelli il 27 marzo 1927 su La Stampa. Per molti, l'evento dell'anno. Di certo, un appuntamento con la storia.

Riparte la Mille Miglia. Per i primi trent’anni competizione agonistica, poi, dopo una pausa lunga due decadi, dal ’77 gara aperta esclusivamente alle auto d’epoca: 1600 km di passione, sin da quando nel 1927 i conti Maggi e Mazzotti, insieme al pilota Renzo Castagneto e il giornalista Giovanni Canestrini idearono la gara in risposta alla mancata assegnazione a Brescia del Gran Premio d’Italia.

Nel corso degli anni, la Mille Miglia ha rappresentato la vetrina per grandi piloti e lo scenario di episodi epici. Come il record assoluto della corsa, realizzato il 1 maggio 1955. Protagonista, una macchina destinata alla leggenda: la Mercedes 300 SLR. Una storia, quella della vettura e dei suoi piloti, in diverse storie. Da rivivere insieme.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

La Mercedes, dominatrice delle corse negli anni Trenta, rinasce nel secondo dopoguerra. Prima nel 1951, con una serie di gare in Argentina con un vecchio modello di 3000 cc sovralimentata. Un fuoco di paglia. Poi, arriva la W196, e la Storia prende una direzione diversa.

Sotto la direzione del direttore tecnico Alfred Neubauer, la Casa di Stoccarda domina due mondiali consecutivi di Formula 1, 1954 e ’55. Sulla mitica W196, Juan Manuel Fangio vince il titolo piloti, supportato da altri campioni come Hermann Lang, Karl Kling e il giovane talento Stirling Moss.

È il 1 maggio si corre la Mille Miglia, all’epoca tappa del campionato mondiale sportprototipi. Sulla base della coupé 300 SL (la famosa “ali di gabbiano”), gli ingegneri tedeschi danno alla luce la 300 SLR.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il nome può trarre in inganno. Non c’è infatti alcuna affinità tecnica con la 300 SL, a parte l’estetica. La base infatti è la W196 campionessa in F1.

Il motore, il più potente mai prodotto dalla Mercedes fino a quel momento, è un otto cilindri in linea con distribuzione desmodromica di 2982 centimetri cubici. Le quattro unità cilindriche sono separate da spazi formati da una lega di alluminio leggera e più resistente rispetto ai motori precedenti. Pesante circa 235 kg, riesce a erogare una potenza di 310 cavalli, e conferisce alla macchina una velocità di punta di 300 km/h.

Il telaio ultraleggero, inoltre, permette di ottenere un peso inferiore alla tonnellata.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

La 300 SRL debutta così alla Mille Miglia. Mercedes punta alla vittoria, e lo si intuisce quando schiera i quattro piloti migliori in scuderia. C’è Fangio, c’è la coppia teutonica Herrmann e Kling, e anche Moss. Stirling esordisce in F1 nel 1951, ma esplode definitivamente solo tre anni dopo. Nel 1955 vince due Gran Premi e si piazza anche secondo in classifica piloti alle spalle di re Fangio.

La Mille Miglia è la sua occasione per ottenere un’altra vittoria da consegnare alla storia. Insieme a lui, come navigatore, Denis Jenkinson. Curiosa, la storia di “Jenks”. Inglese come Moss, è il corrispondente per il magazine Motor Sport, ma ha il vizietto di salire direttamente sui mezzi e partecipare alle corse. Nel ’49 vince addirittura il mondiale di sidecar. Altri tempi, altri rapporti umani, altro automobilismo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

“DSJ” ci riprova, e il 1 maggio del ’55 sale insieme a Moss sulla 300 SLR. Herrmann e Kling si ritirano per incidenti, l’esperienza di Fangio conduce l’argentino alla medaglia d’argento. Il primo posto però è tutto della coppia britannica.

Moss è in una di quelle giornate strepitose, una di quelle in cui non ce n’è per nessuno. Così fa spiccare il volo alla 300 SLR. Vince e registra il record assoluto della pista: 10 ore, 7 minuti e 48 secondi, a una velocità media di 157 km/h.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Sembra l’inizio di una nuova Età dell’Oro per la Mercedes. Poi, tra l’11 e il 12 giugno, si consuma la più grande tragedia del motorsport.

A Le Mans, il futuro campione del mondo con la Ferrari Mike Hawthorn, per l’occasione alla guida di una Jaguar, tenta di rientrare ai box. Lance Macklin, su Austin-Healey, sorpreso dalla manovra, si sposta per non impattare l’auto. Dietro di lui, è in arrivo una delle tre 300 SLR schierate da Marcedes. Il francese Pierre Levegh non riesce a evitare il pauroso incidente.

I pezzi dell’auto volano sul pubblico. Muoiono 84 persone, compreso lo stesso Levegh, mentre il numero dei feriti supera il centinaio. È un dramma che scuote il mondo delle corse. Che continuano, ma con il cuore in gola. E il danno d’immagine, per Mercedes, è gravissimo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il campionato sportprototipi tuttavia continua, e Mercedes trionfa. Moss e compagni vincono al Tourist Trophy e anche in Italia, alla Targa Florio. Si laureano campioni.

Ma l’eco della tragedia di Le Mans è ancora forte, troppo pesante per poterlo ignorare. E a fine 1955 Mercedes annuncia l’addio alle corse. Con essa, dice addio anche la 300 SLR.

Anche se il mito della macchina dei record di Moss e Jenkinson rivive ancora oggi, in quella imperdibile “corsa pazza” che è la Mille Miglia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il percorso è circolare e facile da memorizzare: Brescia-Roma-Brescia. Ed è entrato ormai nell'immaginario dell'appassionato di automobilismo. Una “corsa pazza, estenuante, senza soste, per campagne e città, sui monti e in riva al mare, di giorno e di notte”, come lo definiva il giornalista Giuseppe Tonelli il 27 marzo 1927 su La Stampa. Per molti, l'evento dell'anno. Di certo, un appuntamento con la storia.

Riparte la Mille Miglia. Per i primi trent’anni competizione agonistica, poi, dopo una pausa lunga due decadi, dal ’77 gara aperta esclusivamente alle auto d’epoca: 1600 km di passione, sin da quando nel 1927 i conti Maggi e Mazzotti, insieme al pilota Renzo Castagneto e il giornalista Giovanni Canestrini idearono la gara in risposta alla mancata assegnazione a Brescia del Gran Premio d’Italia.

Nel corso degli anni, la Mille Miglia ha rappresentato la vetrina per grandi piloti e lo scenario di episodi epici. Come il record assoluto della corsa, realizzato il 1 maggio 1955. Protagonista, una macchina destinata alla leggenda: la Mercedes 300 SLR. Una storia, quella della vettura e dei suoi piloti, in diverse storie. Da rivivere insieme.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...
1
Mercedes 300 SLR e la Mille Miglia: tra storia e record
2
Pagina 2
3
Pagina 3
4
Pagina 4
5
Pagina 5
6
Pagina 6
7
Pagina 7