Fiat Dino e Verdone si incontrano dopo 39 anni

Ne è passato di tempo dal 1980, quando uscì "Un sacco bello", debutto cinematografico dell'attore romano, qui nelle vesti anche di regista e sceneggiatore. Nella pellicola interpreta Enzo, legatissimo alla sua macchina: sui social il video nostalgico
Fiat Dino e Verdone si incontrano dopo 39 anni

Una storia d'amore lunga 39 anni, quella tra Enzo e la FIAT Dino. Sono i protagonisti del primo film di Carlo Verdone, nelle vesti di regista, sceneggiatore e attore. In "Un sacco bello", del 1980, c'erano anche Leo, goffo e ingenuo ragazzone ossessionato dalla madre che lo aspetta a Ladispoli, e Ruggero, hippie in lotta con il padre (interpretato da Mario Brega) che lo vuole far rinsavire. Enzo, interpretato proprio da Verdone, è "il classico coatto" che cerca di convincere chiunque ad accompagnarlo in un'avventura particolare. 

A fargli compagnia la FIAT Dino, con la quale vorrebbe arrivare fino in Polonia per conquistare le ragazze. Una cabrio fiammante, che a distanza di 39 anni Carlo Verdone è tornato a guidare. Lo ha testimoniato lo stesso attore tramite un video pubblicato sui propri canali social. 

"Nulla sparisce e quasi tutto, con la tenacia, si ritrova", ha scritto il regista sul proprio post. La FIAT Dino torna tra le mani di Carlo, o meglio, di Enzo, che torna a ricordare: "Le scene in macchina furono girate sulla Cassia bis, che ancora non era ultimata. Non avevo roulotte, non avevo nulla: mi cambiavo nei gabinetti degli autogrill o dietro le fratte. Girammo tutto in 5 settimane e 2 giorni con un budget di 360 milioni di lire". 

Da anni l'attore romano cercava il proprietario della celebre vettura e finalmente l'ha trovato. Certo, di strada ne hanno fatta, sia Carlo Verdone che la sua vecchia FIAT Dino, ancora perfettamente intatta e tenuta al meglio, ma che non ha più le saette rosse sui fianchi perché così "era un pochino troppo coatta". E gli optional per conquistare le ragazze? I cassettini "Drink" e "Smoke", anche quelli non ci sono più. Rimangono però nell'immaginario collettivo dei ragazzi cresciuti con i film di Verdone.

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