Milano, soste selvagge: 2300 ore di stop forzato per i mezzi pubblici

Parcheggi illegali e ritardi nel servizio di trasporto pubblico. A Milano, l'Atm stima che autobus e tram del capoluogo lombardo siano rimasti bloccati per 2300 ore, nel 2018, a causa degli ostacoli frapposti dai veicoli posteggiati in divieto di sosta
Milano, soste selvagge: 2300 ore di stop forzato per i mezzi pubblici

L'Atm, azienda di trasporto pubblico di Milano, ha quantificato in 2300 ore circa per il 2018, l'equivalente di 3 mesi, il tempo che autobus e tram hanno passato rimanendo fermi a causa degli altri veicoli parcheggiati in divieto di sosta per le vie del capoluogo lombardo. 

Numeri impressionanti, che arrecano anche una quantità enorme di danni collaterali, considerata la frenesia della vita metropolitana e il numero di passeggeri che mediamente si affidano ai mezzi per andare a lavoro o per i propri spostamenti.

Nel 2018 sono arrivate 2.753 multe per interruzione di pubblico servizio, di cui 679 legate ad incidenti. In 1.873 di queste, la colpa è stata di un auto posteggiata irregolarmente lungo il tragitto di un mezzo pubblico: mediamente  cinque stop al giorno.

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Tempo di blocco del transito dei mezzi pubblici per ATM

Il problema non riguarda solamente il mezzo pubblico, che vede intralciato il proprio cammino, ma coinvolge sia i cittadini che si trovano a bordo, e sia il traffico della strada interessata e le vie perpendicolari. Per un automobilista che blocca il transito, un intero quartiere, sovrappopolato come può capitare a Milano, resta bloccato con inevitabili perdite di tempo, ore di lavoro, appuntamenti, voli e coincidenze ferroviarie.

Inoltre, al tempo perso per l’arresto del tram, dell’autobus, del filobus va aggiunto quello necessario per ristabilire una viabilità regolare. Il totale, secondo i calcoli di Atm, è di 2.300 ore totali in cui i mezzi pubblici sono stati costretti a rimanere fermi. Più di 95 giorni in un anno.

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Soste selvagge, risarcimenti e danno economico 

A livello economico, il danno per Atm va dai 90 ai 1.500 euro per ogni incidente: il risarcimento, in questi casi, spetta agli automobilisti in fallo o alle loro assicurazioni in base alla gravità del danno.

A multare le auto in questione possono essere le forze di polizia oppure gli ispettori dell’Atm: le une sono sovraccariche di lavoro, gli altri hanno l’autorizzazione a segnalare soltanto le infrazioni sulle corsie riservate ai mezzi. A sottolinearlo è l’assessore alla Mobilità Marco Granelli:

Alla Camera è in discussione il Progetto di legge Baldelli (Forza Italia) appoggiato anche dalla Lega, che vuole mantenere le limitazioni attuali per gli ispettori ed escludere la possibilità di dare queste sanzioni agli ausiliari del traffico. Per questo motivo, su proposta di alcuni Comuni come Milano, Bologna, Genova, Roma o Torino, Anci ha chiesto un emendamento affinché anche gli ausiliari e gli ispettori possano multare chi, parcheggiando in modo irregolare sui binari del tram, vicino alle fermate o in quelle parti della carreggiata vietate, compromette l'accessibilità, la qualità e la velocità del servizio di trasporto pubblico”.

La situazione, così come in altre metropoli italiane, è critica. Si cominci quindi dal buonsenso a parcheggiare: sarebbe già un grande passo in avanti.

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