De Tomaso, la P72 ruba la scena a Goodwood

L'erede del progetto P70 ci riporta subito agli anni Sessanta e lancia un'operazione commerciale vintage: si punta alla produzione di un'edizione limitata di 72 esemplari
De Tomaso, la P72 ruba la scena a Goodwood

C'erano una volta le Sport Prototipo che dominavano il mondo delle competizioni automobilistiche. Erano gli anni Sessanta e sembra di essere tornati lì per un momento, quando al Goodwood 2019 è comparsa la De Tomaso P72. Erede naturale della P70, la supercar fa parte di un'idea commerciale che punta al revival: lanciare sul mercato un'edizione limitata di 72 esemplari della vettura.

Non è ancora il tempo di addentrarsi nei dettagli tecnici. Si sa solo come la P72 nasca intorno allo stesso telaio monoscocca in fibra di carbonioche è alla base della Apollo IE. Apollo e marchio De Tomaso, brand sotto l’ombrello di un comune investitore, Ideal Team Ventures, a rilevare nel 2014 i diritti sul marchio che fu di Alejandro De Tomaso, al termine di numerose vicissitudini legali e industriali, con fallimenti seriali dopo gli anni Novanta.

EREDE DIRETTA DELL'ANTENATA P70

Forme morbide e affusolate per la P72, idealmente erede del prototipo P70 che sarebbe dovuto nascere dalla collaborazione tra De Tomaso e Shelby, nel 1964. Arrivò il capitolo GT40 a catalizzare le attenzioni di Shelby e, la P70, restò un’incompiuta, alla quale dare, oggi, seguito.

Progetto P70 che divenne un prototipo carrozzato Fantuzzi, realizzato da De Tomaso e Peter Brock, progettista in uscita dal team Shelby.

LAVORAZIONI IN RAME E DETTAGLI RETRO

A Goodwood il prototipo si è presentato con un motore aspirato V12 da 6.3 litri, tutt’altro che l’unità destinata a una futura produzione in serie, che vedrà il marchio De Tomaso collaborare con HWA, ovvero, tecnica e soluzioni ispirate dal mondo Mercedes.

Alcune similitudini stilistiche la avvicinano alla P4/5 Competizione di Glickenhaus, solo sull'anteriore. Molto più morbida e avvenente la silhouette complessiva della P72.

I particolari color rame lucido, dai  cerchi agli specchietti, fino a un abitacolo che sfoggia i gioielli più pregiati nelle lavorazioni diamantate, sono il tratto distintivo: l'intera strumentazione analogica ha ogive lucide, inserti sul volante abbinano pelle ,carbonio e rame, mentre la leva del cambio manuale, con cancello a vista, ha ogni elemento a vista nella colorazione rame. 

Dovesse arrivare allo stadio della produzione, De Tomaso P72 avrebbe un prezzo di circa 750 mila euro.

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