FCA, Manley riapre alla fusione con Renault

Sulle pagine del quotidiano britannico Financial Times l'AD del gruppo automobilistico si è detto pronto a intavolare una nuova trattativa qualora ci fossero le circostanze per un cambiamento
FCA, Manley riapre alla fusione con Renault

Il primo tentativo era andato male: niente fusione da 33 miliardi di euro per FCA e Renault. Ma forse adesso è cambiato qualcosa: i due colossi sono disponibili a sedersi nuovamente al tavolo delle trattative. Arriva questo messaggio dalle dichiarazioni di Mike Manley, amministratore delegato di Fiat Chrysler Automobiles, che è stato intervistato per il quotidiano britannico Financial Times, la volontà di FCA sembra chiara. 

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Nonostante ci siano ostacoli significativi a un accordo, la casa automobilistica italo-americana è ancora "interessata a sentire" il suo rivale francese, ha detto Manley aggiungendo che una combinazione offre "sinergie significative" e che "la logica industriale che era presente in precedenza, sussiste ancora".

"LE COSE POSSONO ACCADERE"

"Se le circostanze dovessero cambiare - ha precisato - allora forse i sogni si incontrano e le cose possono accadere". Fca e Renault hanno portato avanti colloqui privati per diversi mesi all'inizio di quest'anno per formare un "campione europeo" con vendite globali maggiori rispetto a General Motors.

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L'accordo, ricorda il Financial Times, era naufragato per la "crescente esasperazione del consiglio di amministrazione di Fca per il comportamento del governo francese, che detiene il 15% delle azioni Renault e ha doppi diritti di voto" e anche per la crisi dell'alleanza di Renault con Nissan, in seguito all'espulsione di Carlos Ghosn, ex presidente di entrambe le società.

"Mentre lavorano su quelle questioni, potrebbero verificarsi quelle circostanze che sono necessarie per un cambiamento", ha detto Manley e "Se così fosse, saremmo interessati a sentirli". Manley ha sottolineato che FCA ha un "futuro solido" come azienda indipendente, ma ha aggiunto che questo "non significa che, se ci fosse un futuro migliore attraverso un'alleanza, una partnership o una fusione, non saremmo aperti e interessati".

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