Mitsubishi L200, la prova del pick-up che sembra un SUV

La sesta generazione della vettura giapponese stupisce per design, molto più elegante e aggressivo, mentre il combinato disposto tra il Diesel 2.2 (150 cv e 400 Nm) e la trazione integrale Superselect (con in più modalità off-road e Descent-Hill) garantisce stabilità e comfort in ogni condizione
Mitsubishi L200, la prova del pick-up che sembra un SUV

Lo chiamano pick-up ma se non fosse per quella “prolunga”, tecnicamente il cassone, si potrebbe tranquillamente scambiare per uno dei tanti SUV che affollano le nostre strade: confortevole, tecnologico e sicuro.

Esattamente 40 anni dopo il lancio del suo primo pick-up (e a 40 anni dal debutto dell’importazione italiana delle vetture del marchio giapponese) con oltre 4,7 milioni totali di esemplari venduti a livello globale (di cui 416.000 in funzione in Europa nel 2019) Mitsubishi lancia la sesta generazione di L200. Per i puristi dei fuoristrada è un ottimo restyling, venuto particolarmente bene. Per noi, una vettura completa come dotazioni, capace di soddisfare le esigenze di qualsiasi famiglia media, se solo in Italia si potessero considerare vetture non solo da lavoro.

Le novità

Il nuovo Mitsubishi L200 si presenta in due configurazioni di carrozzeria: Club Cab, per 529 cm di lunghezza e Double Cab che arriva a 530 cm, con una larghezza di 181 cm e un’altezza 178. E se le misure sono quelle standard di un modello di successo (prodotto in Thailandia e distribuito in 150 Paesi al mondo, fatta eccezione per Giappone e Stati Uniti), il lavoro fatto da designer e ingegneri di Mitsubishi è stato davvero notevole. Sia sul esterni che negli interni per un qualità percepita complessiva più raffinata, che va ad  aggiungersi a struttura del telaio, freni e sospensioni migliorate e sistema 4WD aggiornato, con due nuove modalit? “Off Road” e  “Hill Descent Control”, rispettivamente per la guida specifica fuoristrada e per affrontare le disse più ardite. Questo senza dimenticare il nuovo motore Diesel 2.2, perfettamente in regola con le omologazioni per gli Euro 6d temp per l’Europa.

Prima di entrare nel dettaglio, vale però la pena soffermarsi sull’impatto visivo del nuovo Mitsubishi L200. Perchè, l’identità del nuovo modello risiede molto nel disegno frontale, l’evoluzione dell’identit? visiva denominata Dynamic Shield. Qualcosa di più di un semplice design della calandra, in quanto definisce l’intera area anteriore in 3D, dalla griglia del radiatore al cofano e ai parafanghi, per un look e una sensazione complessiva di coerenza. Un’evoluzione radicale, da una parte allinea il pick-up L200 con i modelli ASX, Eclipse Cross e Outlander, tra gli altri veicoli MMC gi? dotati di Dynamic Shield; dall’altra ha lo scopo di creare un look molto più forte, migliorandone la funzionalità.

Morale della favola: il cofano diventa più alto di 40 mm, la calandra più stretta e alta con barre doppie spesse per creare un’impressione di ampiezza; presa d’aria inferiore pi? aperta, alta e squadrata, oltre che incorniciata dai baffi cromati Dynamic Shield a forma di boomerang su entrambi i lati; infine fari secondari spostati dal centro della presa d’aria inferiore in ampie sedi verticali squadrate (su entrambi i lati dei baffi), che vanno a definire l’aspetto a spalla larga dei parafanghi anteriori, proseguendo con il design dei cerchi, insieme affilato e robusto. Tutto per un’immagine complessiva decisamente più muscolare e aggressiva, diciamo quasi “americana”, pur rimanendo praticamente invariata come dimensioni.

Tecnica, dotazioni e prezzi

Dalle forme alla sostanza, il passo è breve. Perchè dentro questa Mitsubishi L200, c’è tanta roba. Pur mantenendo il layout con molle elicoidali sul davanti e molle a balestre al posteriore per offrire un’idonea ed efficace combinazione di comfort e altezza del pianale di carico, il nuovo L200 è tuttavia dotato di migliori prestazioni, grazie alla maggiore rigidezza e forza di smorzamento degli ammortizzatori che è stata ottimizzata. Il motore Diesel 2.2 che viene dalla Outlander è abbinato al cambo manuale a sei marce o alla nuova trasmissione automatica a sei rapporti. E garantisce una buona risposta alle sollecitazioni, grazie ai suoi 157 cv e alla coppia massima di 400 Nm a 2.000 giri/min. Un contributo  importante a quello che è l’autentico cuore pulsante dell’L200 da almeno vent’anni. Cioè il sistema di trazione integrale “Super Select 4WD-II” , progettato a suo tempo per il modello Pajero/Montero/Shogun e poi portato sui modelli off road della gamma. Un sistema che consente al conducente di impostare a sua scelta la trazione più adatta, in funzione del fondo stradale e delle condizioni di guida. Il conducente può anche agevolmente passare dalla trazione su due ruote, 2WD, a quella a 4 ruote, 4WD, senza dover arrestare la marcia del veicolo e sotto ai 100 km/h, indipendentemente dal tipo di manto stradale (mentre per bloccare il differenziale centrale o per inserire le ridotte il veicolo deve essere fermo). Inoltre, le marce ridotte e la possibilit? di bloccare il differenziale posteriore completa le enormi doti fuoristradistiche del nuovo L200. Gestita mediante una manopola situata accanto al selettore 4WD, ora, come detto, è disponibile anche la nuova modalità Off Road che permette di scegliere modi di guida specifici in funzione del fondo stradale e cioè ghiaia, fango/neve, sabbia e roccia.

Questo per non parlare di infotainment, connettività e sistemi di sicurezza attiva, campi nei quali L200 offre svariati pacchetti, tutti di ottimo livello, con le tecnologie di ultima generazione. In tutto sono 8 versioni, 3 ClubCab e 5 DoubleCab per prezzi a partire rispettivamente da 24.836 euro e da 30.950 iva inclusa. Ma al lancio Mitsubishi ha previsto un’offerta che resterà valida sino al prossimo 31 dicembre che fa partire il listino da 18.850 euro, stavolta iva esclusa, e senza vincoli per il cliente tipo rottamazione o permute.

Come va su strada

Nel test effettuato sul fantastico percorso all’interno del Parco Naturale della Sierra Gorda, sopra Malaga, il Mitsubishi L200 ha avuto un comportamento davvero omogeneo, per non dire impeccabile. Su un terreno davvero complesso, meta’ roccia e metà “dolinas”, una sorta di frattura carsica preistorica, frequente e ripetuta, la trazione integrale del pick-up giapponese ha dato il meglio di sé sia in salita che nella vertiginosa discesa. Garantendo una stabilità media davvero invidiabile, con pochi rollii, salti ridotti al minimo e limitando per quanto possibile i disagio di un percorso tanto impervio quanto affascinante. La chicca finale è la marcia senza problemi su autostrada con la trazione 4x4 inserita... Chiamatelo pure pick-up, a noi somiglia sempre di più ad un SUV dotato di notevoli numeri da fuoristrada puro.

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