Monopattini elettrici, nuove norme tra confusione e incertezze

Da gennaio monopattini e bici elettriche rispondono alle stesse leggi stradali ma lo stato attuale delle cose è poco chiaro e rischia di generare problemi sia burocratici che di pericolo alla guida
Monopattini elettrici, nuove norme tra confusione e incertezze

Monopattini elettrici come le bici elettriche. Queste le disposizioni della nuova Legge di Bilancio, che dal 1° gennaio è entrata in vigore. La normativa, che tra le altre cose ha toccato il Codice della Strada, ha di fatto superato il decreto voluto nell’estate scorsa dall’allora ministro Toninelli, per la sperimentazione della micromobilità. Peccato abbia aggiunto ulteriori dubbi e creato situazioni di grande pericolosità su strada.

I monopattini elettrici sono equiparati alle biciclette, a patto che abbiano una potenza massima non superiore a 500 W e non superino i 20 km/h. Lo stabilisce la Legge di Bilancio (160/2019 – art. 1 comma 75), causando parecchia confusione in un settore nel quale la normativa era già carente e nebulosa. 

Questo significa che d’ora in poi con i monopattini elettrici che rientrano nei limiti citati si potrà circolare ovunque, come in bicicletta; senza obbligo di casco, assicurazione né patente. Restano escluse dalla circolazione solo le autostrade, le tangenziali, le strade extraurbane principali, le aree pedonali e i marciapiedi. E le zone dove gli enti proprietari delle strade appongono specifici cartelli: quelli con la bicicletta nel segnale di divieto, per intenderci.

CONFUSIONE - La nuova legge parla solo di monopattini elettrici, lasciando del tutto fuori altri prodotti come Segway, Hoverboard e Monowheel, per i quali l’unico ambito possibile d’uso restano le poche zone nelle circa 20 città d’Italia dove si sta procedendo alla sperimentazione voluta dal Decreto Toninelli del 12 luglio scorso. Per il resto, questi veicoli restano utilizzabili solo su fondi privati.

PATENTE - Il Decreto Toninelli la prescriveva almeno di tipo AM per i minorenni, ma d’ora in poi, essendo i monopattini equiparati alle biciclette, sembrerebbe non servire più (solo sui monopattini però!). Sembrerebbe. E nelle aree pedonali aperte a tali veicoli, anche i monopattini dovranno adeguarsi con un limitatore di velocità che li rallenti a 6 km/h? E lo avranno tale limitatore? Diciamolo francamente, è una legge fatta precipitosamente, senza rendersi conto dei possibili risvolti negativi.


I monopattini elettrici oggi accedono alla strada con prestazioni comunque superiori a quelle delle biciclette. Soprattutto con una facilità d’uso (non bisogna pedalare) che ne favorirà la diffusione. Chi li guiderà non sarà chiamato a nessun tipo di formazione preventiva, non dovrà indossare un casco e potrà andare su qualunque strada, anche extraurbana.

SINISTRI  È opinione diffusa fra la maggior parte degli addetti ai lavori. Non foss’altro perché con quelle ruotine piccole è veramente impensabile affrontare le buche delle nostre strade. Non a caso i tecnici dei due ministeri interessati, quello dei Trasporti e l’Interno, avevano espresso parere negativo all’emendamento. Che però è stato approvato lo stesso. E una volta che ci saranno incidenti, come ci si regolerà con questi veicoli, per i quali non c’è neanche l’assicurazione obbligatoria? Chi pagherà - ad esempio – i pedoni investiti? Una domanda che si sono posti in parecchi, visto che molte città non hanno aderito alla sperimentazione voluta dall’ex ministro Toninelli proprio per paura di contenziosi per i danni causati da tali veicoli.

OMOLOGAZIONI, CHI SE NE OCCUPA? - Non lo sapete, vero? Neanche noi, perché non li omologa nessuno. L’unico obbligo che hanno, per ora, è la marcatura CE con riferimento alla direttiva 2006/42/CE, quella relativa alle macchine, intese come apparecchiature, dispositivi. Quanti dei prodotti attualmente in commercio ha almeno tale marchio?

E comunque, rimane l’assenza di un protocollo omologativo che certifichi le prestazioni del monopattino elettrico. Quindi i 500 W e i 20 km/h al momento sono dichiarati dal costruttore. Che a volte non è italiano. Anzi, non è neanche europeo.Senza contare i monopattini elettrici con prestazioni superiori. Perché quelli che fanno anche solo 25 km/h, ad esempio, a questo punto vanno considerati ciclomotori. Con tutti gli obblighi annessi: omologazione, targa, assicurazione, casco, patente. E se li affidi a un ragazzino per giocare nella piazzetta sotto casa, il rischio è una multa pesantissima. A Torino, a ottobre sono stati multati per 1.079 euro due guidatori di monopattini elettrici.

Sa un po’ di giungla, vero? Si, è proprio così, e ora serve che i ministeri competenti chiariscano. Nel frattempo ci teniamo i monopattini elettrici che circolano anarchicamente sulle nostre strade. E magari quando ci saranno evidenze di incidenti, giornali e televisioni denunceranno ancora il pericolo due ruote. Tanto nella testa della gente comune sempre di due ruote si tratta, no?

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