Honda CBR 1000 RR-R, l'obiettivo è tornare a vincere

La nuova Fireblade rappresenta il modello su cui Honda punta di più per tornare ai vertici sia nel mondo delle sportive da strada che in quello delle competizioni per derivate di serie
Honda CBR 1000 RR-R, l'obiettivo è tornare a vincere

Motore 4 in linea con tecnologia derivata dalle esperienze in MotoGP per la nuova Honda CBR 1000 RR-R che, al netto della configurazione del motore, per alcune scelte tecniche si avvicina prepotentemente alla RC 213 V di Marc Marquez: potenza dichiarata che cresce oltre 25 CV dall'ultima versione, siamo a 217,5 CV, aerodinamica raffinata con ali “triplano”, telaio rinnovato per dare il massimo in circuito e prezzo che parte da 22.990 euro, per un concetto tutto nuovo di CBR 1000.

Concetto sottolineato da quella “R” in più che, a ben guardare, cela quasi una rivoluzione: non più una moto adatta alla guida in pista e che tiene grande considerazione l'equilibrio, per godersela anche su strada, ma un mezzo “born to race”, come dichiarato dagli stessi uomini Honda. E' fatta soprattutto per andare forte in gara e tra i cordoli.

Tante le aspettative che gravano sulle comunque capaci spalle della novità da Tokyo. Alla nuova Fireblade viene assegnato un doppio - ed importante - compito: ridare smalto all’immagine della casa dell’Ala dorata nel settore delle supersportive ad alte prestazioni e nel contempo scalare i vertici dei vari campionati delle derivate di serie. Due vere trincee da battaglia dove la 4 cilindri Honda nelle ultime stagioni segnava ormai il passo.

PRODOTTO DI SERIE

I numeri di vendita non sono certo il focus principale all’uscita di ogni supersportiva. Al giorno d’oggi per fare camminare i fatturati su gambe robuste ci si rivolge ad altri segmenti: gli intramontabili scooter, le nuove e focose crossover, settori dove Honda è protagonista assoluta con veri best seller come SH e Africa Twin. Il senso dunque di moto come la CBR risiede nell’essere quello stemma sul petto, la bandiera tecnologica, da sfoggiare fieri mostrando al mondo di cosa si è capaci in fatto di tecnologia da mettere in campo sulla grande serie e su moto ad altissime prestazioni. Anche a discapito di un prezzo finale di acquisto che non invoglia certo a pensare su numeri da capogiro.

Per fare un esempio: la Ducati Panigale V4, la maxi sportiva più venduta in Italia da un paio di stagioni, nelle due versioni V4/V4S veleggia attorno alle 800 unità vendute ogni anno. Il che non è poco considerati i 23.490 euro necessari per fare uscire dalla vetrina del concessionario la versione “standard”, ma neanche tanto se paragonati alle quasi 1.388 unità della sola Multistrada 950 (per restare in casa Ducati) o alle 3.819 di una Africa Twin.

Quello che però secondo noi spetta ora alla nuova CBR è far comunque tornare alto l’appeal di una sportiva Honda verso gli appassionati, oggi rivolti con lo sguardo principalmente verso le V4 Italiane, Ducati ed Aprilia, o moto come le rinnovate BMW S1000 RR o Yamaha R1. Un obiettivo che, almeno a giudicare dai tanti commenti che turbinano sotto ogni post dedicato alla CBR, sembra essere stato centrato. Dopodichè la parola passerà ai numeri di vendita relativi al segmento. In questo caso, però, ne riparleremo a fine stagione...

TORNARE AL VERTICE

E’ il vero obiettivo della Fireblade: tornare ad essere protagonista in SBK, nel mondiale - soprattutto - ma anche nei vari campionati nazionali riservati alle derivate di serie. Un ruolo che una casa come Honda non può e non vuole recitare da semplice comprimaria. La vittoria in gara (e nel mondiale) è l'obiettivo che manca dai tempi di Jonathan Rea datato 2014, se guardiamo alla successo di tappa, e dal 2007 con James Toseland ultimo iridato Honda tra le derivate. Per raggiungere questi obiettivi a Tokyo non si è lasciato nulla al caso, dal layout di progetto alla scelta di un pilota come Bautista.

Il risultato di tanto lavoro lo scopriremo presto, quando avremo modo di vederla in azione: la stagione della SBK sta per ripartire con i primi test di Jerez in programma il 22-23 gennaio. Lì si inizierà a capire se la mano di HRC ha dato i suoi frutti e la nuova CBR 1000 RR-R saprà dare filo da torcere a Ducati e Kawasaki, oltre a potere essere una valida alternativa per i tanti piloti, amatori e non, che partecipano ai vari campionati e trofei nazionali.

Nell’attesa di scoprire quale sarà il futuro della CBR 1000 RR-R a fine mese ce le gusteremo in un primo assaggio con la presentazione ufficiale in quel di Losail. Una prima presa di contatto che ci aiuterà a scoprire meglio il calibro delle armi che ha messo in campo la nuova CBR 1000 RR-R.

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