Coronavirus Fase 2, FCA riapre parzialmente le fabbriche da lunedì

Melfi, Mirafiori, Termoli e Pomigliano designate per componentistica e preserie della nuova 500 elettrica, mentre Sevel riprenderà la produzione di Ducato. Ma la sicurezza dei lavoratori è fondamentale: ecco le richieste dei sindacati
Coronavirus Fase 2, FCA riapre parzialmente le fabbriche da lunedì

Nella cosiddetta Fase 2 del Coronavirus, quella in cui dovremo imparare a convivere con l'emergenza sanitaria e cambiare la nostra vita sociale, arrivano i primi accenni di ripartenza. Segnali che giungono da FCA, che ha comunicato ai sindacati metalmeccanici, previa autorizzazione del Prefetto e informando contestualmente il Governo, la riapertura parziale di alcuni stabilimenti a partire da lunedì 27 aprile.

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Nello specifico, a Sevel riprenderà la produzione di Ducato, mentre le fabbriche di Melfi, Mirafiori, Pomigliano e Termoli torneranno operative per componentistica e preserie prototipali della nuova 500 elettrica. Ma i sindacati chiedono delle garanzie per quanto riguarda la salute dei lavoratori.

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La sicurezza dei lavoratori viene prima di tutto

Esortano il Governo a dare una risposta concreta, le varie sigle sindacali. Temi come la sicurezza sul lavoro e il rispetto delle norme anti-contagio non possono essere trascurati. "La Fase 2 sta di fatto partendo con le richieste di autorizzazione sempre più numerose ai prefetti - spiega Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore auto -. È essenziale però che avvenga in modo graduale e in piena sicurezza sia all'interno dei luoghi di lavoro sia nell'ambiente circostante, in particolare nei mezzi pubblici che devono essere adeguati. Come sindacato stiamo facendo la nostra parte con accordi che vanno oltre le prescrizioni minime legali e proprio l'accordo con FCA per la sua completezza costituisce un punto di riferimento. Dobbiamo coniugare con estremo rigore sicurezza e lavoro, solo così potremo scongiurare il rischio di catastrofe sia sanitaria sia economica".

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"La Fiom ritiene fondamentale l'applicazione dell'accordo sottoscritto con FCA. L'eventuale ripartenza della Sevel prima del 4 maggio è di fatto la partenza di più stabilimenti in più regioni, dalla Puglia al Molise alla Campania al Piemonte, oltre a diverse aziende della componentistica situate non solo in Abruzzo. In tutti gli stabilimenti verificheremo e monitoreremo la concreta realizzazione delle linee guida e del Protocollo per ridurre al minimo il rischio di contagio". Lo affermano Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile automotive, insieme a Simone Marinelli, per la Fiom-Cgil nazionale.

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"La Fiom - spiegano De Palma e Marinelli - si è assunta la responsabilità di realizzare linee guida per tutelare i lavoratori in fabbrica, ma la valutazione sull'andamento epidemiologico e sulle condizioni generali per la riapertura dell'industria sono nelle competenze del Governo, altrimenti il rischio è che le ripartenze avvengano solo sulla base dell'andamento del mercato. Infine con le istituzioni a ogni livello è necessario garantire che il sistema della mobilità pubblica sia fornita con il massimo grado di sicurezza. Per questo chiediamo al Governo ed ai Ministeri coinvolti di avviare urgentemente un confronto per stabilire se vi sono le condizioni generali per la ripartenza della Sevel e di tutta la componentistica e comunque di realizzare un piano per garantire la salute e la sicurezza di tutte le lavoratrici ed i lavoratori sui territori interessati".

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