Sponsor auto come il porno: a Milano sono vietati

Palazzo Marino pubblica un’ordinanza che autorizza solo le pubblicità dell’automotive che riguardano i brand ecologici. Ma siamo sicuri che si possa fare e che non finisca tutto in Tribunale?
Sponsor auto come il porno: a Milano sono vietati

Il virus, il lockdown, tutti i problemi annessi devono aver lasciato dei strani effetti nelle menti di qualcuno. In particolare in quelli delle amministrazioni delle nostre grandi città. A Roma, ormai sembra che esistano solo i monopattini elettrici (un giorno, forse, capiremo perchè) e le piste ciclabili. Non che sia un progetto sbagliato (dipende dove) ma di certo non si può pensare di risolvere la mobilità della Capitale tra monopattini e biciclette e nemmeno dovrebbero condizionare la mobilità normale amplificando i problemi di traffico, come rischia di accadere quando (se?) si tornerà alla normalità.

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I paradossi di Milano

A Milano però, forse stanno peggio. Anche lì, ideologicamente e irrefrenabilmente sospinti dalla voglia di sostenibilità - come se noi, le persone normali, volessimo le città inquinate e non conciliare i desideri con un sano realismo - non si sono limitati a generare il paradosso di Corso Sempione e dell’immancabile pista ciclabile. Ma hanno aggiunto dell’altro. Si legge in un’ordinanza della Amministrazione milanese che ”…sono in ogni caso escluse le proposte di sponsorizzazione riguardanti propaganda di natura politica, filosofica e religiosa. È vietata la pubblicità diretta o collegata alla produzione o distribuzione di tabacco, super alcolici, materiale pornografico, a sfondo sessuale, inerente armi, brand automobilistici non coerenti con le policy di sostenibilità ambientale promosse dal Comune di Milano, nonché i messaggi offensivi, incluse le espressioni di fanatismo, razzismo, odio e minaccia o comunque lesive della dignità umana”.

Ora, non sappiamo chi abbia scritto e/o approvato un simile testo. Ma vorremmo parlarci. Per sapere che problemi ha.

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Pubblicità e sostenibilità

Secondo l’estensore dell’ordinanza, la pubblicità di brand automobilistici non in linea con le politiche di sostenibilità ambientale del Comune di Milano si possono davvero paragonare a materiale pornografico a sfondo sessuale? Siamo sicuri che gli uffici legali dei vari brand non siano legittimati a portare il Comune meneghino in Tribunale? E se il Comune foss’anche nel suo diritto a imporre questi divieti da minculpop, di grazia ci spiega quali macchine possono essere considerate valide come alimentazione per fare da sponsor? Solo le elettriche o anche le ibride? E quali ibride? Full, mild, plug-in o tutte insieme?

Lo sa il Sindaco Sala e la sua collega romana Raggi (no, non lo sanno ma glielo ripetiamo, hai visto mai…), l’estensore dell’ordinanza che i Diesel Euro 6 d-Temp, quelli di ultima generazione emettono meno CO2 e particolato delle macchine a benzina e di alcuni ibridi?

Perchè continuare ancora con questo moralismo integralista, decisamente radical chic, con tutti i problemi che abbiamo? A chi conviene? Quanti voti fa prendere (o perdere?). E lasciateci vivere e soffrire in pace.

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