Ford Focus, i vantaggi del mild-hybrid con l'EcoBoost 1.0

Coppia extra per il turbo benzina, fasi di start&stop estese e la possibilità di sfruttare un compressore più grande: ecco i benefici dello starter-generatore a cinghia
Ford Focus, i vantaggi del mild-hybrid con l'EcoBoost 1.0

Il mild-hybrid porta in dote non pochi benefici: ad averlo scoperto, in casa Ford, dopo Fiesta, è anche Focus 2020. Se in origine è con il crossover Puma che il marchio lancia la propria visione di elettrificazione leggera a 48 volt, l’espansione del dispositivo a cinghia, lo starter-generatore d’energia collegato a una batteria agli ioni di litio – installata sotto il sedile del passeggero -, prosegue con il suo carico di vantaggi.

Sono essenzialmente legati al consumi e alle emissioni, inferiori, di Co2. Ma non solo. Opera con un supplemento di coppia fino a 20 Nm, apporto che assiste il motore turbo benzina 1.0 tre cilindri a pieno carico, arrivando a migliorare fino al 50% la coppia erogata ai bassi giri.

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In modalità sostituzione di coppia, invece, il super-alternatore subentra al motore termico, una strategia – entrambe controllate dall’elettronica – che ha reso possibile impiegare un turbocompressore più grande, considerata l’assistenza aggiuntiva del BISG – Belt Integrated Starter Generator sull’albero motore, senza subire così il turbo lag.

1.0 tre cilindri Ecoboost Hybrid: ottimi numeri

Due i livelli di potenza nei quali verrà declinato l’Hybrid 48 volt in arrivo su Ford Focus: 125 e 155 cavalli, con un risparmio di carburante che può arrivare al 17% (valore Nedc) sull’unità più potente nel confronto con il 150 cv EcoBoost 1.0 che resta a listino. Consumi che si attestano sui 5,1 lt/100 km nel ciclo WLTP per il 155 cv, con emissioni di 115 g/km. Motori EcoBoost Hybrid dotati del sistema di disattivazione di un cilindro ai carichi parziali.

L’adozione del mild-hybrid, con recupero quindi dell’energia in fase di rallentamento, permette di ampliare il coasting a motore spentoquando si è destinati a uno stop. Opera anche a marcia inserita - il cambio è un manuale 6 marce -, è sufficiente premere la frizione e – in base a soglie di velocità regolabili (al di sotto dei 15, 20 o 25 km/h) – interviene lo spegnimento del motore; riavvio dello Start&stop previsto in poco più di 3 decimi di secondo.

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L’offerta Focus 2020 continuerà a comporsi dei motori turbo benzina 1.0 tre cilindri da 100, 125, 150 e 1.5 EcoBoost 182 cavalli non Hybrid, tutti con cambio manuale 6 marce o automatico 8 rapporti; i due Hybrid tre cilindri 125 e 155 cv, i diesel EcoBlue 1.5 da 95 e 120 cavalli, 2.0 da 150 cavalli.

Strumentazione e Local Hazard le due grandi novità

Non è solo il lato della tecnica a evolversi sulla gamma Focus, che sia berlina, station wagon o crossover Active. A bordo arriva una strumentazione digitale personalizzabile da 12,3 pollici inedita, con profilo colore più accurato grazie all’adozione dei 24 bit. Un display dotato di grafica specifica sulle varianti Hybrid, a indicare il flusso energetico tra motore termico, supporto dello starter-generatore a cinghia e recupero d’energia.

Nel corso dell’anno, poi, debutterà il Local Hazard, sistema informativo in grado di avvisare il guidatore di imprevisti e pericoli registrati lungo il percorso, sulla base dei dati ricevuti da altri veicoli, dalle autorità o dai servizi di emergenza.

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