Jeremy Clarkson di Top Gear si sfoga: "Supercar? Sono morte"

Il pensiero del celebre conduttore televisivo scatena il dibattito tra gli appassionati, tra chi pensa sia vero e chi invece la trova l'ennesima provocazione: ecco le sue motivazioni
Jeremy Clarkson di Top Gear si sfoga: "Supercar? Sono morte"

Parole forti e dirette, dette senza tanti peli sulla lingua: "Le supercar sono morte". É "il solito" Jeremy Clarkson, che in anni e anni di lavoro ci ha abituato a esternazioni e commenti schietti, proprio come il suo carattere. Il celebre giornalista e conduttore televisivo, recentemente, è salito di nuovo alla ribalta della cronaca per alcune dichiarazioni rilasciate durante un'intervista al britannico Times

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L'ex volto di Top Gear (oggi protagonista su Amazon Prime Video con The Grand Tour, un format praticamente identico al precedente, sempre con i fidati compagni d'avventure James May e Richard Hammond), nel commentare l'Alfa Romeo Giulia GTA R-290 realizzata dallo studio Alcoholics (ve la ricordate?) ha espresso il proprio pensiero sulle supercar moderne, che secondo lui sono diventate ormai troppo potenti per essere utilizzate in altri contesti che non siano la pista.

"Troppo grandi, troppo potenti"

"Sono troppo grandi e troppo potenti - afferma Clarkson sulle supercar -. Su una strada normale non puoi tener giù il piede in prima, seconda o terza per più di un secondo, perché è come provare a far volare un aereo da caccia dentro a un centro commerciale. E ciò significa che ti tocca sopportare tutta la scomodità e le limitazioni delle auto da corsa senza poterti godere o sfruttare il motivo stesso della loro esistenza. Ossia la loro potenza".

Potenza di cui non si può godere

Quindi, secondo Clarkson, chi compra una Ferrari, una Lamborghini o una McLaren (solo per citare i primi marchi che vengono in mente) non potrà mai sfruttare fino in fondo le capacità della vettura su strade pubbliche, in quanto il guidatore sarà sempre più preoccupato a dosare la velocità, per evitare di rimanere vittima di un incidente. Diverso il discorso qualora il proprietario della supercar portasse la macchina in pista, ma coloro che possono farlo in maniera regolare e continua si contano sulle dita di una mano. Quindi, tirando le somme, "le supercar sono morte". Meglio quindi affidarsi, secondo Clarkson, a vetture dalla potenza meno elevata ma sicuramente più affidabili su strada.

Verità o ennesima provocazione? Diteci la vostra nei commenti.

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