Rubano un'auto a una disabile, ma poi la restituiscono: i ladri, pentiti, si scusano

Dopo una campagna social diventata virale la 56enne di Bari è riuscita a riavere la sua auto attrezzata con carrozzina. Una storia a lieto fine finita addirittura con un bel messaggio di scuse sul sedile dell'auto
Rubano un'auto a una disabile, ma poi la restituiscono: i ladri, pentiti, si scusano

Non saranno degli Arsenio Lupin, ma a volte capita che le cose finiscano bene anche se parliamo di ladri e di furti. I malfattori non ci hanno messo la faccia, ma ci hanno messo le scuse, dopo aver commesso un reato di cui si sono presto pentiti. 

FIAT DOBLò SPECIALE

Degli ignoti avevano rubato un'automobile nel parcheggio dell’ospedale di Venere di Carbonara, nella località pugliese, ma il mezzo era dotato degli strumenti di guida per disabili. Il modello era un Fiat Doblò di proprietà di una donna barese affetta da sclerosi multipla ed era attrezzata con carrozzina e pedana per il trasporto disabili, necessaria agli spostamenti di una donna di 56 anni. Sua figlia, alla sparizione del veicolo, ha postato sui social la foto dell’auto chiedendo aiuto ai suoi contatti, facendo scattare il meccanismo di condivisione virale dell’accaduto. La notizia si è sparsa velocemente, arrivando agli occhi degli stessi ladri: “mettetevi una mano sul cuore e ridatecela”, recitava il post.

BIGLIETTO SUL SEDILE

I malviventi hanno recepito evidentemente recepito il messaggio e hanno lasciato la vettura davanti il cancello di una villa a Valenzano: il proprietario dell’abitazione l’ha riconosciuta e ha chiamato i carabinieri. Sul sedile c’era un biglietto, che è stato fotografato e pubblicato su Instagram: “Anche noi abbiamo un cuore. Scusateci, non sapevamo della vostra patologia. Scusateci ancora. I ladri”.

IL POST DELLA FIGLIA

La figlia della vittima ha commentato la vicenda con un pensiero combattuto: “Averla ritrovata rappresenta un segno di speranza, quel briciolo di fiducia per il genere umano che non dovrebbe abbandonarci mai. Grazie a tutti per averci aiutati. In queste ore si sono moltiplicati i pensieri: ci siamo visti crollare il mondo addosso e abbiamo pensato ai disabili che, come noi, non rientrano nei parametri del Comune per usufruire del servizio pubblico, che non possono permettersi una macchina di questo tipo. Sarebbe bello avviare una raccolta fondi per mettere a disposizione una macchina così, con noleggio gratuito per chi ne avesse bisogno. Quell’auto rappresenta per mia madre le sue ali, le sue gambe, il suo unico mezzo di libertà. Quando ce l’hanno rubata abbiamo voluto lanciare un appello perché è di primaria importanza per le esigenze di mia madre. E ai ladri che ce l’hanno restituita sono grata, ma resto amareggiata”.

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FINALE INSPERATO

Non diciamo che i ladri siano diventati di colpo dei santi, ma la conclusione della vicenda ci lascia un po’ di speranza e ridà calore e fiducia nel genere umano. Ogni tanto, il bottino di un furto può essere qualcosa di diverso dal valore economico: può regalare la soddisfazione di un gesto nobilitante e il perdono.

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