Stellantis vola al debutto in borsa, Elkann: "Giornata storica"

Partono, a Parigi e Milano, le contrattazioni dei titoli di Stellantis, il gruppo nato dall'unione tra FCA e PSA. Elkann e Tavares festeggiano il traguardo storico
Stellantis vola al debutto in borsa, Elkann: "Giornata storica"© ANSA

FCA, come la conoscevamo, non c’è più. Bandiera ammainata a Mirafiori e ora, davanti alla porta 5 dello storico edificio di corso Agnelli a Torino, sventola quella di Stellantis accanto al tricolore italiano.

Un evento simbolico che segna la nascita ufficiale del nuovo gruppo nato dalla fusione con PSA, avvenuto in contemporanea con un altro momento storico molto più pragmatico: il debutto in borsa, con una cerimonia virtuale con i video messaggi di Elkann, Tavares e dei due amministratori delegati delle Borse di Milano e Parigi. A Piazza Affari la campanella è stata suonata da Elkann e da Jerusalmi mentre a Parigi sono stati Tavares e Boujnah a dare il via alle contrattazioni.

Il debutto in società è stato accolto con i favori degli operatori di settore, infatti il titolo è schizzato a 13,448 euro per azione, avanzando del 6,98%. Una corsa che ha spinto Piazza Affari a sospendere momentaneamente le operazioni per eccessi di rialzo. 

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Le parole di Elkann e Tavares

"Siamo molto orgogliosi di essere qui oggi per il primo giorno di quotazione di Stellantis, una nuova società, un nuovo inizio, un vero traguardo storico per tutti noi che lavoriamo per Stellantis” - ha dichiarato il presidente di Stellantis, John Elkann - Stellantis appresenta un'opportunità straordinaria in questa era di sfide e tuttavia molto emozionante, di profondo cambiamento per la nostra industria. La sua velocità, la sua intensità e la sua energia è equivalente a quanto accadde alle sue origini, alla fine del diciannovesimo secolo"

“Oggi è un grande giorno: il giorno in cui nasce Stellantis. Sono molto orgoglioso di dirvi che tutti i nostri dipendenti e il team manageriale è totalmente impegnato nella creazione di valore incorporata nella fusione tra Fca e Psa e nella nascita di Stellantis. Questa fusione rappresenta 25 miliardi di euro di creazione di valore. E' la conseguenza dell'accumulazione delle sinergie che abbiamo quotato. E posso dirvi che potete credere nel nostro management per la capacità di execution - ha dichiarato l’amministratore delegato Carlos Tavares - I management di Fca e Psa -hanno dimostrato entrambi capacità portare a termine i loro piani. Oggi è un grande giorno. Oltre il 99% dei nostri investitori ci ha dato fiducia, il che significa che ci sentiamo forti, ci sentiamo fiduciosi, abbiamo il supporto dei nostri azionisti: questo è un grande segnale di supporto e fiducia. Abbiamo una visione molto chiara di ciò che dobbiamo fare per portare a termine il lavoro e questa sarà la nostra priorità. Siamo qui per portare a termine il lavoro con il vostro supporto. Grazie per la vostra fiducia, faremo in modo di non deludervi”.

Un Gruppo, 18 brand

Il nome Stellantis, che invita a guardare alle stelle, non è stato scelto a caso perché dall’unione tra i due gruppi è nata una vera e propria galassia poliglotta, con tante lingue e diverse nazionalità. Due famiglie che racchiudono assieme 18 marchi con la parte italo-americana di FCA che porta in dote Abarth, Alfa Romeo, Chrysler, Dodge, Fiat, Fiat Professional, Free2Move, Jeep, Lancia, Leasys, Maserati, Mopar, RAM e quella franco-tedsca che fa la sua parte con Citroen, DS Automobiles, Opel, Vauxhall e Peugeot.

Exor azionista di maggioranza

Di questa famiglia numerosissima, Exor continua ad essere il socio di maggioranza con il 14,4% delle quote, seguita dalla famiglia Peugeot con il 7,2 %, dallo Stato francese con il 6,2% e i cinesi di Dongfeng con il 5,6%.

Questa divisione stabilisce i rapporti iniziali di forza ed è su questa base che inizieranno le contrattazioni sui capisaldi del piano industriale che verrà presentato in estate.

Aspettando il piano industriale

Da un lato ci sono i ricchi dividendi per i giochi di borsa, ma dall’altro c’è l’aspetto produttivo con interrogativi ancora da chiarire sull’aspetto industriale. Quali auto verrano prodotte e su quali piattaforme? I centri di ricerca e sviluppo verranno accorpati o rimarranno indipendenti? Il taglio ai modelli e ai marchi poco redditizi quali ripercussioni avrà sull’aspetto occupazionale?

FCA ha confermato i 5 miliardi di euro di investimenti sugli impianti italiani, ma c’è da chiedersi se la presenza dello stato francese tra gli azionisti, non debba spingere anche l’italia a fare la sua parte per la salvaguardia degli interessi nazionali.

Tante domande che, forse, avranno una prima risposta da Tavares, mercoledì prossimo, quando incontrerà in videoconferenza i sindacati Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Ugl e Associazione Quadri.

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