Caserta, monopattino sui rifiuti ma la multa è impossibile

Il Codice della Strada non riesce a contrastare i comportamenti incivili, l'amarezza dei vigili che si possono affidare soltanto alla flagranza di reato
Caserta, monopattino sui rifiuti ma la multa è impossibile

La questione sui monopattini elettrici è sempre accesa e coinvolge varie città italiane; sicuramente, da quando hanno riempito le strade, i mezzi eco-friendly per la micromobilità hanno fatto discutere. Molti i vantaggi a livello di inquinamento e di facilità negli spostamenti, parecchie perplessità sulla giurisdizione e sulle regole poco rispettate alla guida. Così, anche a Caserta, vanno nell’occhio del ciclone.

PARCHEGGIATO TRA I RIFIUTI

Da due mesi la società Reby ha messo a disposizione 120 monopattini elettrici per lo sharing tramite apposita App. 50 centesimi per sbloccare il mezzo e 20 centesimi al minuto durante il percorso. L’obbligo è di parcheggiare il monopattino, al termine della corsa, in un punto che non dia intralcio al traffico o ai pedoni e in una zona coperta dal servizio. Quando però regna l’inciviltà, succedono cose come questa: un monopattino è stato trovato sopra un cesto dei rifiuti in piazza Matteotti. Non una particolare necessità, immaginiamo, piuttosto un gesto di stupidità, mancanza di rispetto e menefreghismo che poco ha a che fare con le potenzialità della mobilità green.

IMPOSSIBILE FARE MULTE

Il problema è anche multare i colpevoli, come spiega il comandante dei vigili urbani di Caserta Luigi De Simone: “Purtroppo non abbiamo la possibilità di sanzionare se non in flagranza di reato continua il comandante De Simone perché, in caso di parcheggio selvaggio, se decidessimo di multare l'ultimo fruitore del monopattino dovremmo essere anche in condizione di dimostrare che nessuno, dopo il parcheggio nelle apposite aree, abbia preso il mezzo e lo abbia collocato fuori posto”.

IL PROBLEMA DELL'EDUCAZIONE

I mezzi della Reby possono essere guidati da maggiorenni, rispettando il Codice della Strada, ma sono soprattutto i ragazzi a utilizzarli: “La delusione più grande è che i fruitori dei monopattini sono prevalentemente giovani. Se dunque i loro comportamenti sono quelli che siamo costretti a registrare dobbiamo ammettere, amaramente, che abbiamo fallito come adulti, hanno fallito le famiglie, le comunità educanti”, conclude amaramente il comandante De Simone.

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