Suzuki Baleno, la prova doppia – pragmatica giapponese

Presentata all'ultima edizione del Salone di Francoforte, la Suzuki Baleno arrivata sul mercato anche col motore sovralimentato
Suzuki Baleno, la prova doppia – pragmatica giapponese

La Baleno, che condivide solo il nome con l'omonima Suzuki anni '90, ha il compito di sgomitare nell'affollato segmento B, dove regnano Ford Fiesta e Renault Clio. E’ caratterizzata da una forte personalità estetica, con una linea da crossover cittadino, abbinata a interni sobri e una dotazione molto completa dal punto di vista della tecnologia e della sicurezza. Ma soprattutto da un abitacolo e bagagliaio (355 litri) molto spaziosi per una vettura di questa categoria. Abbiamo provato la versione 1.0 Boosterjet S, la top di gamma con motore benzina tre cilindri turbo in abbinamento al cambio manuale 5 marce. Di serie ci sono i cerchi in lega da 16”, i fari posteriori a Led, i dettagli estetici sportivi, il sistema multimediale touchscreen da 7” con navigatore e il sistema di sicurezza radar brake support con adaptive cruise control.

Scheda

Dimensioni: lung. 400 cm - alt. 147 cm – larg. 175 cm

Motore: 998 cc – 112 CV – 170 Nm

Prestazioni: V.max 200 km/h – 0/100 km/h in 11,4 s

Consumi ed emissioni: 22,2 km/L (ciclo misto) – 103 g/km CO2

Prezzo: 17.800 euro

 

Francesco Colla

Ad andare a litigare con le prime della classe, Fiesta e Clio in primis, c'era il rischio di prenderle. Tuttavia Suzuki Baleno sa farsi rispettare e si è dimostrata una valida alternativa alle solite note. Non certo grazie ad effetti speciali ma alla proverbiale sobria qualità Suzuki: pochi fronzoli, tanto spazio e un tre cilindri sorprendente. Al design esterno moderatamente aggressivo corrisponde un abitacolo che se non lascia certo sbalorditi per la qualità dei materiali, consente a quattro persone di viaggiare comodamente, offrendo al contempo un bagagliaio da vettura di segmento superiore. Con un difetto: l'altezza dal suolo della soglia, 80 cm, che richiede una certa dose di muscoli per sollevare i carichi pesanti. I lati negativi finiscono qui e se il sistema di infotainment difficilmente vincerà il premio per la grafica più innovativa, spicca per intuitività e chiarezza.

Su strada c'è poco da eccepire: il 3 cilindri, abbinato a un peso di poco inferiore alla tonnellata, non solo garantisce un brio inaspettato e una bella ripresa fin dai regimi più bassi, ma anche consumi molto interessanti. Stando attenti nel ciclo misto si percorrono 20 km con un litro, valore di poco inferiore ai 4,4 litri per 100 km dichiarati dalla Casa. Promossa nell'extraurbano ma anche in città: agile e maneggevole si fa apprezzare anche nel traffico, anche se il lunotto posteriore non propriamente ampio richiede sempre l'uso della telecamera posteriore durante le retromarcia.

Alessandro Vai

A guardare i sedili posteriori della Baleno viene da chiedersi quale coniglio i tecnici Suzuki siano riusciti a estrarre dal cilindro, per creare uno spazio per le gambe dei passeggeri posteriori degno di una segmento D in un’auto di quattro metri. Questo, insieme al grande bagagliaio, è un plus che la Baleno può vantare su tutte le sue concorrenti. Anche il motore 3 cilindri turbo se la cava molto bene: è brillante, corposo e anche parco nonostante il cambio a soli 5 rapporti. Non avere la sesta marcia, in effetti, è un vero peccato soprattutto per la marcia autostradale, dove un rapporto più disteso avrebbe reso la Baleno un’ottima passista e anche un’auto completa. Con un prezzo prossimo ai 18.000 euro, infatti, è inevitabile confrontarla con alcune auto del segmento C e allora il gioco si fa proprio duro.

Questa Suzuki, in ogni caso, ha anche altre frecce al suo arco, come la totale morbidezza e fluidità dei comandi o come l’ottima dotazione di sicurezza anche se bisogna dire che l’allarme per la possibile collisione anteriore è fin troppo solerte. Praticamente è quasi impossibile guidare nel traffico di Roma senza che si attivi a ogni frenata o a tutte le manovre “strane” dei creativi conducenti capitolini. Per il resto, la Baleno raccoglie solo elogi e alcune scelte controcorrente, come quella di adottare un sistema di infotainment fornito da un componentista esterno e integrato come fosse una “autoradio doppio DIN”, non presentano particolari controindicazioni. 

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